Aversa – Protestano i commercianti di via Roma. Vedono a rischio il rilancio delle vendite per il perdurare della chiusura dell’arteria dove i lavori di ristrutturazione sono fermi inspiegabilmente da quindici giorni. Un tempo che sarebbe stato sufficiente a completare quei poco più di dieci metri di strada mancanti alla conclusione dell’opera, prevista entro fine settembre.
Impossibile ottenere spiegazioni dal commissario prefettizio che avrebbero desiderio d’incontrare, dal momento che il rappresentante delle Istituzioni sembra restio ad avere contatti con elementi esterni alla casa comunale, chiedono alla stampa di farsi portavoce delle loro perplessità sperando che il Commissario possa recepirle comunque, malgrado appaia restio ad incontrare anche i rappresentanti dell’informazione locale.
In attesa di un eventuale incontro con l’esponente istituzionale, per dare risposta immediata ai commercianti, abbiamo chiesto agli addetti ai lavori. Lo stop, affermano, sarebbe causato dalla mancanza dei lastroni di basolato destinato alla pavimentazione del tratto di strada compreso fra via Cavour, via Garibaldi e la piccola zona antistante l’imbocco di via Sanfelice.
Il materiale prodotto da una società che ha sede a Catania sarebbe mancante presso l’unico distributore autorizzato per la Campania che si trova a Pozzuoli, cosicché per far ripartire i lavori sarebbe necessario aspettare l’arrivo del materiale.
Una spiegazione che a tanti commercianti è parsa una scusa. Per saperne di più abbiamo chiesto al rivenditore. Dopo aver confermato la mancanza del materiale che, però dovrebbe arrivare tra pochissimo, il concessionario ha precisato che il problema non investe solo Aversa perché anche altre città della Campania, come Napoli e Caserta, stanno aspettando l’arrivo dei lastroni per completare dei lavori avviati.
Se Aversa ha ottenuto una fornitura tale da poter portare avanti il cantiere di via Roma nel mese di agosto, come ha ricordato il commerciante, è stato solo grazie alla insistenza del sindaco che gli avrebbe continuamente sollecitato la consegna del materiale invitandolo a non fare differenze tra quella che considerava una piccola città rispetto ai due capoluoghi regionali. Un invito rispettato fino a quando il materiale era nel deposito. Ora di quel materiale non ce n’è per nessuno e bisogna pazientare qualche giorno, solo qualche giorno.