Orabona: “Il mindset dei politici e il coaching della politica”

di Redazione

Aversa – Il miglior modo per vincere una sfida è prepararsi. Anzi, più importante è l’obiettivo che si è prefissato maggiore deve essere la quantità di tempo dedicato a quella strategia di formazione per raggiungere traguardi personali e di team.

Mi riferisco al concetto anglo-sassone di “coaching” che indica come la voglia di prepararsi a vincere è più importante della stessa voglia di vincere. In previsione delle elezioni amministrative ad Aversa, ma vale anche per tutti i comuni della Provincia, attuare una strategia di coaching significa pregiudizialmente agire sul mindset dei politici, significa modificare la nostra forma mentis da statica a dinamica; cioè passare da una posizione giudicante e ripetitiva, senza alternative, ad una posizione che ci porti, in armonia, verso azioni costruttive. In altri termini, per meglio esprimere con un esempio il concetto, alle ultime amministrative non fu attuato un percorso di coaching tra i vari attori perché a sua tempo la voglia di vincere prevalse sulla voglia di prepararsi a vincere. Il risultato fu l’elezione di un Sindaco che tranquillamente e serenamente possiamo considerare, oggi, come l’effetto collaterale indesiderato del no-coaching.

Un coaching corretto prevede, infatti, un mindset innovativo nei riguardi dei seguenti aspetti: 

Giovani e politica – Un binomio che non ha più convergenza. Il 22% dei giovani si dice arrabbiato nei confronti della politica. Il 14% diffidente. Il 13% disgustato. Il 12% è indifferente. Il 9% annoiato. Nel complesso il 58% dei ragazzi nutre sentimenti negativi. E solo il 5%, forse i figli o i nipoti dei politici, dichiara passione per questo ambito. No! Così non va. E’ il prezzo che la nostra società sta pagando probabilmente per un contesto ideologicamente incolore. E’ il prezzo che stiamo pagando perché demagogicamente e populisticamente sappiamo solo dire largo ai giovani ma ponendoli in contrapposizione e non in armonia con i meno giovani. Ma fondamentalmente non lasciando mai uno spazio che possano occupare.

Società civile – La democrazia vive e si alimenta di un circuito di reciproca fiducia che può esistere solo se i governanti non si costituiscono in classe separata, solo a condizione che i cittadini comuni non li vedano come cosa diversa da se. Oggi è difficile dire che non esiste una società civile. Dobbiamo capirci però. Assai spesso la si intende come i salotti dove si incontrano persone che presumono d’essere “elite” del paese e si auto investono chissà di quale compito salvifico. La società civile è un’altra cosa: è l’insieme delle persone, delle associazioni, dei gruppi di coloro che dedicano o sarebbero disposti a dedicare, solo se ne intravedessero la possibilità, spontaneamente e gratuitamente passione competenze e risorse a ciò che chiamano il bene comune. Quando si parla di politica e di sua crisi perché l’attenzione non si rivolge a questo potenziale serbatoio di energie? Non per colonizzarle, ma per trarne, rispettandone la libertà, gli impulsi vitali. Sarebbe il modo migliore per rinnovare gradualmente e senza traumi la classe dirigente politica.

Partecipazione-condivisione-inclusione – I fondamentali dell’autocostruzione assistita. Termine improprio in politica ma a me tanto caro. L’autocostruzione assistita è una procedura mutuata dall’edilizia con specifiche e consolidate modalità attraverso la quale un gruppo associato, anche eterogeneo, o il singolo cittadino realizza i punti cardini di una programmazione e pianificazione. Agire in maniera associata con altre persone permette di condividere le responsabilità e le problematiche. L’autocostruzione promuove la partecipazione ed il coinvolgimento nelle scelte del futuro governo cittadino. Costituisce un occasione di socialità e di cooperazione. Produce coesione e solidarietà.

Pertanto, e come conseguenza delle considerazioni su esposte, un coaching corretto ed un mindset modificato prevedono, e questa è la mia proposta politica, le seguenti iniziative: formazione di una o più liste di soli giovani under 30-35 gestita/e in piena autonomia, con candidati propri, aperta a tutti quelli che si identificano nell’idea liberale; interscambio  con tutte le associazioni riconosciute di categoria, ordini  professionali e del volontariato per la raccolta delle “Idee”; promozione di una o più liste civiche gestite, in autonomia, con candidati propri, dalla società civile identificata con le caratteristiche precedentemente esposte; confronto reale con i cittadini attraverso l’istituzione dei cosiddetti “Gazebo di Ascolto”  per la formulazione  di un programma partecipato; ampia azione di inclusione.

Un chiarimento in merito. L’opposizione attuata da Forza Italia in Consiglio era finalizzata alla sfiducia al Sindaco. Abbiamo ottenuto ciò ma abbiamo pagato un prezzo elevato: una diaspora interna. Non era questo l’obiettivo. Sull’argomento auspico un confronto interno; costituzione di una solida alleanza e coalizione su basi programmatiche e sulle affinità ideologiche; in ultima analisi, cioè solo dopo questo percorso e solo alla fine dello stesso, individuazione del candidato Sindaco, con esperienza politica consolidata, da proporre e da condividere con la coalizione.

Il tutto all’interno di Forza Italia, sotto la regia del Commissario cittadino e del direttivo. Se poi si dovessero verificare impreviste ed imprevedibili condizioni ostative, serenamente si troveranno soluzioni alternative anche all’esterno ed al di fuori del partito. Il partito di Forza Italia ad Aversa non è più portatore di voti. Il partito di Forza Italia ad Aversa è portatore delle sole istanze dei cittadini. In tale ottica appare anacronistico continuare a subire ingiustificate ingerenze esterne.

Isidoro Orabona, coordinatore seniores Forza Italia – Aversa

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