Puzza, una “vittoria sospesa” per i cittadini. Il Tar: “Ecotransider si metta a norma”

di Antonio Taglialatela

Gricignano – “La battaglia continua e, nonostante la sospensiva da parte del Tar, ritengo che sia una prima vittoria che si appresta, a breve, a diventare quella definitiva”. E’ il commento del sindaco di Gricignano, Andrea Moretti, all’indomani della decisione del tribunale amministrativo della Campania di confermare la sospensiva chiesta dalla Ecotransider all’ordinanza con cui il primo cittadino ha bloccato le attività di stoccaggio di rifiuti umidi nell’impianto situato nelle vicinanze della stazione ferroviaria, ritenuto la fonte della puzza che infesta il territorio. Ciò in attesa della discussione di merito fissata al 3 dicembre.

Ordinanza sospesa, dunque. Ma per il Comune, come sostiene Moretti, non si può definirla una sconfitta. Anzi. Andando ad analizzare il dispositivo emesso dal Tar si evince, infatti, che l’impianto della Ecotransider deve adeguarsi a diverse normative. Come quando viene citato l’esito di alcuni controlli dell’Arpac dal quale sono emerse “varie inadempienze, tra le quali, con specifico riferimento alla problematica delle immissioni odorigine (la puzza, ndr.), l’incompletezza dell’impianto di biofiltrazione, la mancata implementazione del sistema di abbattimento ad umido con il prescritto scrubber a reagente acido e la mancanza di portelloni di chiusura all’area di trattamento di rifiuti umidi urbani”.

I giudici della quinta sezione del tribunale partenopeo, pertanto, hanno ordinato ad Arpac e Regione Campania (ossia l’Ente che ha rilasciato all’azienda le autorizzazioni a smaltire i rifiuti umidi) di effettuare nella prima decade del mese di novembre, attraverso proprio personale, un sopralluogo congiunto al fine di verificare l’osservanza di tutte le prescrizioni stabilite nel verbale, facendo successivamente pervenire al tribunale le risultanze del controllo effettuato.

E’ facilmente comprensibile, dunque, che per i giudici del Tar la Ecotransider deve “mettersi apposto”, e in tempi brevi, altrimenti è molto difficile che la spunterà durante l’udienza del 3 dicembre, dopo la quale si avrà la vera e propria sentenza sulla vicenda. Sì, perché il 24 settembre, contrariamente a quanto molti vorrebbero far pensare, non si è discusso nel merito ma solo se concedere o meno all’azienda la sospensiva del provvedimento firmato dal sindaco.

C’è da sottolineare, poi, che un elemento fondamentale nel castello accusatorio è stato rappresentato dalla costituzione in giudizio anche dei vicini comuni di Carinaro e Teverola e, soprattutto, di decine di associazioni e comitati civici, composti da migliaia di cittadini “testimoni olfattivi” della puzza, che hanno indotto i giudici ad accelerare i tempi. Di solito, un’udienza di merito viene fissata anche dopo un anno, mentre in questo caso si tratta di soli tre mesi entro i quali, tra l’altro, il Tar ha ordinato all’azienda di adempiere alle prescrizioni di legge. Un dispositivo “insolito” che fa ben sperare i Comuni e i cittadini.

Si può quindi ritenerla “una vittoria sospesa”, come ieri ha scritto il vicesindaco Andrea Aquilante su Facebook, confermando l’intenzione dell’amministrazione comunale di andare comunque avanti, appellandosi al Consiglio di Stato, se il 3 dicembre il Tar annullasse definitivamente l’ordinanza del sindaco.

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