Carinaro – “È necessario fare chiarezza, ma prima di tutto è opportuno, quanto mai doveroso, che questa amministrazione chieda scusa ai cittadini e ai carinaresi tutti. Quanto è accaduto circa la manifestazione del ‘Pizza Festival’, indetta per i giorni 29 e 30 agosto, è da attribuire all’associazione che ha organizzato l’intero evento. Questa amministrazione ha fornito il patrocinio morale per la realizzazione dell’evento non diventando però allo stesso modo responsabile di quanto il folkloristico presidente nonché organizzatore dell’evento non è stato in grado, poi, di ottemperare”.
A parlare è il sindaco, Annamaria Dell’Aprovitola, che, interrogata circa la mancata realizzazione del Pizza Festival, ha chiarito la dinamica dei fatti. “L’organizzazione del Pizza Festival a Carinaro è cominciata dalla metà di luglio quando il presidente dell’associazione ‘Noi.. Voi.. e lo spettacolo’ si è recato in Comune per esporre il programma dell’evento, accogliendo, trattandosi di una manifestazione realizzata anche in altri comuni, il parere positivo dell’amministrazione. Subito ho disposto, in qualità di sindaco, che fossero ottemperati, grazie anche alla supervisione degli addetti dell’Ufficio Tecnico, i controlli e i sopralluoghi sull’area demaniale, dove sarebbe stato organizzato e strutturato l’evento”, racconta il primo cittadino di Carinaro.
Concorde con il presidente dell’associazione, il sindaco decideva che la manifestazione si sarebbe svolta nei giorni 21- 22-23 agosto evitando che si svolgesse a ridosso dei solenni festeggiamenti in onore di Sant’Eufemia che sarebbero cominciati la settimana successiva. Nel frattempo, i lavori di organizzazione della manifestazione procedevano e l’associazione ‘Noi.. Voi.. e lo spettacolo’ presentava tutte le autorizzazioni necessarie.
“Arriviamo al 13 agosto – continua Dell’Aprovitola – quando il presidente dell’associazione, che si stava occupando dell’intera organizzazione del festival mi fa presente che l’evento non poteva essere svolto nell’area demaniale in quanto gli standisti che avrebbero preso avevano sollevato problemi circa la fornitura della corrente elettrica. Mi venne quindi richiesto di poter svolgere l’evento in piazza Trieste. Io, dopo gli opportuni controlli e sopralluoghi, accordai il permesso e accettai di spostare la manifestazione – su richiesta degli organizzatori – alla settimana successiva. In questo caso, però, essendo che l’evento si sarebbe svolto a ridosso dell’inizio dei festeggiamenti patronali, decisi di ridurre il numero dei giorni, concentrando così l’intero festival in due (e non più tre) giorni, cioè dal 29 agosto al 30 agosto”.
I lavori di organizzazione erano ormai completi. I problemi sono quindi sorti sabato 29 agosto, quando il sindaco è stato chiamato dallo stesso presidente dell’associazione ‘Noi.. Voi.. e lo spettacolo’, il quale asseriva che la manifestazione non poteva avere luogo in quanto erano sorte complicazioni nel trasporto del forno mobile, indispensabile per la buona riuscita del Festival della Pizza.
“Un comportamento irrispettoso – dice il sindaco – quello del presidente dell’associazione che ha avvertito la sottoscritta alle ore 19, ossia quando in piazza tutto era ormai pronto per lo svolgimento della serata. Impossibilitata a risolvere la situazione in altro modo, non riuscendo così a salvare l’evento, ho disposto che fossero smontate nell’immediato tutte le strutture messe in piedi per la realizzazione dell’evento”.
E ancora: “Purtroppo, sul palco erano già presenti gli artisti che avrebbero allietato la serata e quindi ho disposto, anche rispettando il lavoro e la loro disponibilità, che si esibissero. A conclusione di questo piccolo spettacolo, però, tutto è stato portato via. Sarò ripetitiva e retorica, ma sento che mi corre l’obbligo di chiedere scusa ai miei concittadini per la mancata riuscita dell’evento. Il presidente dell’associazione responsabile della manifestazione è diventato poi, nel corso delle ore successive, irraggiungibile. E’ un comportamento che mi amareggia, ma di cui questa amministrazione, pur scusandosi con i propri concittadini, ripeto, non può esserne ritenuta responsabile”.