Casal di Principe – A parti invertite. La terza e ultima giornata della «Summer school» Ucsi-Agrorinasce si è conclusa con un inedito giornalistico. Sul tema «Terre di mafia viste dai media», nella sala delle conferenze dell’«Università della legalità di Casal di Principe», gli studenti hanno assistito a un’intervista doppia, nella quale, però, gli intervistatori sono stati il sindaco di San Giuseppe Jato, Davide Licari, e il sindaco della città, Renato Natale, e gli intervistati Aldo Balestra, capo della redazione de «Il Mattino» di Caserta, e Ottavio Ragone, caporedattore de «La Repubblica» di Napoli.
Moderati da Andrea Melodia, presidente nazionale Ucsi, e da Luigi Ferraiuolo, direttore della scuola, Ragone e Balestra hanno evidenziato il ruolo della stampa locale e dei tanti cronisti che raccontano il territorio. Giornaliste e giornalisti coraggiosi che sono riusciti a portare alla ribalda nazionale fatti e circostanze che altrimenti non avrebbero suscitato l’interesse dell’opinione pubblica, anticipando, talvolta, le inchieste della magistratura.
Nel formulare le domande, i sindaci hanno insistito sul dovere dell’informazione di comunicare anche le buone notizie, le pratiche virtuose e il senso di riscatto di città come Casale e San Giuseppe che non sono, o non sono più, terre di mafia, ma terre di antimafia.
Una sfida che Balestra e Ragone hanno accolto di buon grado. Il pomeriggio della seconda giornata di corso, svoltosi ieri (5 settembre) è iniziato con una seguitissima lezione di Leonida Reitano, tra i maggiori esperti italiani di «Open source intelligence» (Osint) e presidente dell’Associazione giornalismo investivo. Reitano ha tracciato il profilo del giornalista d’inchiesta del futuro, che dovrà parlare più lingue, avere una solida conoscenza informatica e saper accedere alle fonti di intelligence.
Poi, è stata la volta di Nello Trocchia de «Il Fatto quotidiano», che si è intrattenuto sul rapporto tra mafia ed economia, e Sandro Ruotolo, inviato speciale di «Servizio pubblico» su La7, che ha rivelato i segreti dell’inchiesta tv in terre di mafie. Sempre ieri, in serata, gli studenti si sono spostati al Centro di aggregazione giovanile «La Fabbrica delle Idee» di San Cipriano d’Aversa, per una «lezione sul campo» sulla figura di «Don Diana, un prete casalese», animata da monsignor Angelo Spinillo, arcivescovo di Aversa, Raffaele Sardo, giornalista e biografo di don Diana, Augusto Di Meo, fotografo e testimone di giustizia dell’assassinio del parroco, e Raffaello Magi, giudice della Corte di cassazione, estensore della sentenza del processo «Spartacus».
La mattina alla «Summer school», il 6 settembre è iniziata con una visita ai cosiddetti «Uffizi di Casale», al civico 18 di via Urano, nel bene confiscato «Casa Don Diana». La mostra, dal titolo «La luce vince l’ombra», visitabile fino al 21 ottobre, concentra l’attenzione sulla pittura del Seicento di artisti napoletani o legati a Napoli e comunque “affascinati” dall’espressione di Caravaggio: sono a Casale opere eccezionali, di Artemisia Gentileschi (Santa Caterina d’Alessandria), di Luca Giordano (Carità), di Mattia Preti (Vanità), ma anche delle incursioni contemporanee, con Andy Warhol, allo scopo di mostrare e valorizzare opere oggi custodite tra Napoli e Firenze.