Tributi, il comitato anti Iap: “Avevamo ragione ma non ci hanno ascoltato”

di Redazione

Sant’Arpino – Martedì 29 settembre, alle 19, riunione del “Comitato Anti Iap per la difesa dei contribuenti”, al Bar Pina di via De Gasperi, per fare il punto della battaglia finora intrapresa contro la società che gestisce i tributi comunali.

“Quest’estate – fanno sapere dal comitato – abbiamo condotto una battaglia a difesa dei contribuenti per avere il diritto ad un’equa tassazione ma la Iap e gli amministratori comunali hanno fatto di tutto per farci pagare di più rifiutando anche un confronto. Per correggere il suppletivo Tarsu 2011 hanno inviato una comunicazione con cui hanno ammesso l’errore della tariffa da noi rilevato senza dire con quale atto di giunta fosse stata stabilita la diversa tariffa. Una contraddizione stridente che è resa più amara dal fatto che il suppletivo Tarsu 2011 è una somma in più da versare a fronte di un pagamento già avvenuto in precedenza per un servizio pessimo. Da sottolineare che questa comunicazione sapendo di aver torto, l’hanno spedita (mai successo prima) senza spese a carico dei cittadini. Inoltre, in questo suppletivo la Iap non ha calcolato i metri quadrati di elusione che loro stessi avevano precedentemente scovato”.

Secondo il comitato “vi è dunque stata una sperequazione fra cittadini dello stesso comune”. “Alcuni – continuano dal sodalizio – hanno pagato in base alla superficie reale della casa, altri invece hanno pagato per superfici inferiori nonostante la Iap fosse in possesso dei dati catastali. Per quanto riguarda il ruolo Tari 2014, ossia il massacro dei commercianti, di fronte alle nostre osservazioni hanno ammesso l’errore, però hanno rettificato la delibera del 7/10/2014 con relativi allegati mediante una nuova delibera del consiglio comunale del 27 luglio 2015, rettificando ‘ora per allora’ un atto deliberativo. Sono andati a ritroso di ben dieci mesi a discapito dei commercianti e dei cittadini. A conferma delle nostre giuste proteste in questa delibera di rettifica hanno deciso di verificare i presupposti per la rescissione del contratto con la Iap”.

“Purtroppo, – sottolineano – trovandosi di fronte ad amministratori sordi ed arroganti, il cittadino è costretto a ricorrere in commissione tributaria per veder riconosciuti i propri diritti sia per il suppletivo 2011 che per la Tari  2014, mentre nel frattempo loro hanno deliberato per l’anno 2015 il raddoppio dell’addizionale Irpef, l’aumento della Tasi e dell’Imu, senza dimenticare che precedentemente con determina 2/15 hanno approvato anche un altro ruolo suppletivo quello della Tares 2013 per oltre 400 mila euro”.

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