Dolcenera, artista che sfugge agli schemi delle logiche della musica commerciale, lancia il suo nuovo album, ‘Le stelle non tremano’, nei negozi e nei digital store dall’11 settembre.
“E’ un album che ruota intorno alla paura del futuro, contaminato dalle diverse culture con cui sono venuta a contatto, in cui c’è una ricerca meticolosa sui suoni” ha detto la cantante parlando all’ Adnkronos del suo ultimo progetto discografico, un disco di inediti, il sesto nella carriera dell’artista 38enne.
Un disco che è nato in un periodo particolare per l’artista: “Quando scrivevo questi brani facevo tanto sport, avevo dentro una grande energia che volevo tirar fuori, ero sovraeccitata”. Negli 11 brani ci sono tanti sentimenti: coraggio, amore, lealtà, caparbietà e positività. Sentimenti che possono combattere quella paura. L’album, interamente scritto, arrangiato e prodotto dalla stessa cantautrice salentina per K6DN Records, ha un sound ‘synth dance oriented’ spesso contaminato con suoni primitivi, primordiali, che richiamano antiche culture orientali e africane.
“Il viaggio in Cina mi ha influenzato molto- racconta l’artista – Mi piace raccontare del presente – dice Dolcenera – e credo che se uno spunto non entra in un album è perché non valeva la pena”. “Sono una persona cangiante – aggiunge – mi appassiono ad alcune cose, e le approfondisco. Mi piace sorprendermi, mettermi sempre alla prova”. Da qui la sua capacità di evolversi, di reinventare se stessa e la sua musica.
Nel 2005 Dolcenera partecipò e vinse ‘Music Farm’, un talent show antesignano di X Factor. Una partecipazione di cui l’artista ha ampiamente parlato per la crisi che ne seguì: “Non ero preparata a tutto quel gossip e non ho saputo gestire tutto ciò che mi stava accadendo. Avrei potuto sfruttare tutta quella notorietà, ma mi interessava la musica. Sarebbe stato un altro lavoro…”. Ma proprio grazie a quella trasmissione televisiva, “mi sono scoperta arrangiatrice – ricorda – I miei primi due album erano stati arrangiati da Lucio Fabbri. Durante ‘Music Farm’ avevo una settimana per reinterpretare il brano che mi veniva assegnato. Ricordo quando la produzione, di fronte al mio ‘stravolgimento’ di ‘I will survive’ in chiave jazz aveva paura che poi il pezzo non sarebbe stato riconoscibile”.
Negli ultimi anni l’approccio nei confronti dei talent per chi vuole fare questo mestiere è cambiato: “Il momento storico è cambiato. La carenza dello scouting da parte delle case discografiche viene compensato dalla televisione – afferma Dolcenera – Se qualcuno viene da me dicendomi che vorrebbe cantare ma non vuole passare per la tv, gli dico che sbaglia e che invece deve provare quella strada”.