Roma – Dopo una lunga e articolata indagine, gli agenti della della sezione Omicidi della squadra mobile di Roma e del commissariato Esquilino hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Roma per tentato omicidio e rapina nei confronti di Z.V., di 21 anni, con precedenti per armi, rapina e stupefacenti, autore del tentato omicidio a scopo di rapina di Alberto Paris, avvenuto sette mesi fa nell’abitazione della vittima.
Nel pomeriggio del 10 febbraio scorso, in via Leopardi, Alberto Paris, di professione medico e professore universitario, è stato ritrovato in fin di vita nella sua casa, vittima di un’aggressione durante un tentativo di rapina. Dall’abitazione erano stati portati via telefoni cellulari, un tablet e denaro contante.
L’esame della scena del crimine e le modalità con le quali il reato è stato commesso da subito hanno indirizzato l’attenzione degli investigatori su persone che il medico conosceva (gli autori del crimine si erano introdotti nell’abitazione con il suo consenso). Pertanto, sono stati passati al setaccio gli ultimi contatti telefonici del medico, avvenuti con un romeno abituale frequentatore delle zone intorno alla stazione Termini.
L’analisi dei tabulati telefonici ha permesso inoltre di fare luce su una serie di contatti quel pomeriggio tra quest’ultimo e alcuni suoi connazionali, che dopo la rapina, hanno abbandonato la capitale per rifugiarsi nel nord Italia, non prima di aver venduto uno dei telefoni rubati alla vittima nei pressi della stazione Tiburtina a un loro connazionale.
Le indagini sono proseguite e gli investigatori hanno scoperto che Paris era entrato in contatto con Z.V. E’ stato quindi localizzato il suo rifugio di fortuna e rintracciato dagli investigatori all’interno di un edificio abbandonato a Cinecittà.