Roma – Rispetto agli altri aerei presidenziali della sfera G8, quello italiano era più piccolo e con meno autonomia, costretto a fare scalo ogni cinque ore se doveva raggiungere una distanza superiore a sei meridiani rispetto all’Italia.
Ebbene, il premier Matteo Renzi ha deciso di cambiare. Secondo alcune fonti citate dal Corriere della Sera, non confermate da Palazzo Chigi, sarebbe stato ordinato un nuovo aereo, un A330 a medio e lungo raggio, grande il doppio e cinque volte più capiente dell’attuale, con circa 300 posti. Costo: 200 milioni di dollari, in euro 175 milioni. Una cifra da pagare in leasing, con una “rata mensile” che oscillerebbe tra i 700mila e un milione di euro. All’interno una camera matrimoniale con bagno, per il premier e signora, spazi da lavoro e per i giornalisti ospiti.
L’aereo dovrebbe essere pronto già tra qualche settimana, non in tempo per la trasferta di fine settembre a New York dove si terrà l’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Il vecchio A319, invece, sarà venduto, decisione giù annunciata due anni fa dall’ex premier Enrico Letta.
“Insomma – scrive il Corriere – non ci sarà più bisogno di fare rifornimento in Siberia, o in Kazakhstan, in alcuni casi in entrambi i Paesi, quando ci sarà da spostarsi in Asia, con tappe notturne obbligate e magari anche un meeting ad Astana alle quattro del mattino, come capitò fra gli altri a Mario Monti. Ogni rifornimento era anche un bilaterale, alle prime luci dell’alba, con Nazarbayev. E la cosa varrà ovviamente anche andando verso Ovest: a ottobre Renzi dovrebbe fare un giro dell’America Latina, ma non dovrà fare carburante in un’isola dell’Atlantico”.