Napoli – Dopo 200 anni l’Atelier Cilento abbandona Via Medina. La ditta Martino Cilento e fratello (fornitore dei Borbone e dei Savoia) venne fondata a Napoli nel 1780. Nel 1820 si trasferì in via Medina nello storico Palazzo d’Aquino di Caramanico che presto sarà abbandonato dalla storica maison.
“Eravamo in fitto. Nel corso degli anni il palazzo, dai Caramanico, era passato fino all’Inps. La gestione era affidata all’Igei di Roma. Negli ultimi dodici anni il canone di locazione è più che raddoppiato, mentre intorno a me si faceva il vuoto. Non è un caso se hanno lasciato tutti. Prima, quindici anni fa, il Banco di Napoli, poi una serie di negozi di tradizione. L’ultimo in ordine di tempo è Garofalo”, racconta Ugo Cilento al Corriere del Mezzogiorno.
“Ho chiesto di rinegoziare il contratto dopo aver saputo che per i locali del Banco di Napoli si chiedeva la metà di quello che io pagavo. Ma di fronte avevo il nulla, la nebbia. Pagavo come se fossi in via dei Mille, per non dire a Montenapoleone, non avevo interlocutori, sentivo il futuro poco solido. Non c’era certezza considerando le persone con cui ho avuto a che fare”, spiega ancora.
Ora Cilento pensa al futuro: “Da due anni sto lavorando a questo trasloco. Ho avuto l’opportunità di acquistare bei locali alla Riviera di Chiaia, proprio accanto a Villa Pignatelli. Un palazzo storico che ben si adatta alla mia idea di negozio, ricco di pezzi e arredi del Seicento, del Settecento e dell’Ottocento. Ho riunito atelier e Salotto e fra pochi giorni aprirò ai miei clienti che arrivano da tutto il mondo. Sarebbe stato bello proseguire la nostra storia in via Medina, ma non possibile restare fra tanta indifferenza. E dire che i miei piani erano molto diversi”.