Casandrino, lavoro nero: sequestrato opificio clandestino

di Redazione

Casandrino (Napoli) – I carabinieri della compagnia di Casoria e del Nucleo Ispettorato del lavoro hanno sequestrato due opifici clandestini a Casandrino e Palma Campania, nel Napoletano.

A Casandrino i militari dell’Arma hanno sorpreso S.A., 36enne bengalese, residente nella vicina Grumo Nevano, e otto operai della stessa nazionalità (cinque dei quali irregolari sul territorio italiano) intenti a confezionare capi d’abbigliamento destinati ai mercati illegali.

Gli operai erano costretti a lavorare almeno 14 ore al giorno, in pessime condizioni igienico sanitarie, obbligati persino a preparare qualcosa da mangiare in un punto di cottura di fortuna posizionato insieme alle macchine da cucire, tutto senza il minimo rispetto delle norme sulla sicurezza dei luoghi di lavoro.

Il 36enne bengalese è stato denunciato per aver organizzato e gestito l’opificio abusivo e violato tutte le norme in materia di sicurezza, nonché per aver impiegato manodopera clandestina. I militari hanno elevato 46 sanzioni penali per un importo complessivo pari a 260mila euro, e sanzioni amministrative per circa 60mila euro. Sottoposti a sequestro il locale, di circa 180 metri quadrati, e i 30 macchinari (macchine da cucire, presse, ferri da stiro e altro) per un valore di oltre 300mila euro.

A Palma Campania, i carabinieri della stazione di Carbonara di Nola hanno sospeso l’attività di un opificio tessile per aver trovato all’interno 9 lavoratori in nero, anch’essi tutti bengalesi. Al titolare, un 33enne del Bangladesh, sono state elevate sanzioni penali per circa 100mila euro.

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