Gragnano (Napoli) – Un Pastificio nato da un’omelia, come lo ha definito il periodico Sovvenire. Parliamo de “Il Mulino” di Gragnano, inaugurato con un “open day” e terminato con una tavola rotonda dal titolo “Una città vera vive di solidarietà, unica via per dare credito alla speranza”.
A moderare Flora Porreca, animatrice di comunità di Progetto Policoro Arcidiocesi Sorrento – Castellammare di Stabia; alla presenza di monsignor Francesco Alfano, arcivescovo di Sorrento – Castellammare di Stabia, e monsignor Fabiano Longoni, direttore nazionale dell’Ufficio dei problemi sociali e del lavoro della Conferenza Episcopale Italiana.
Un pastificio artigianale che porta il nome di Francesca, Raffaele, Agostino, Alfredo, Christian e Luigi, tutti tra i 21 e i 28 anni. Il Mulino di Gragnano è il brand scelto, quasi a voler rafforzare indissolubilmente il legame con i luoghi e con la storia di un’arte che ha reso la città di Gragnano famosa nel mondo per la sua pasta.
L’attività imprenditoriale nasce su impulso di don Luigi Milano e don Alessandro Colasanto, rispettivamente parroco e vicario parrocchiale della Comunità Parrocchiale San Leone II. Sei amici che in parrocchia decidono di mettersi in gioco e vincere crisi e disoccupazione. Sei amici che quando entrano nel vivo della cosa si trovano a fare i conti con mille difficoltà. Ma “ogni difficoltà è una risorsa”, sostiene don Alessandro, 28 anni, responsabile diocesano del Progetto Policoro (il percorso Cei di istruzione dei giovani nella creazione di cooperative, finanziato con 1 milione di euro l’anno dall’8xmille), oltre che, come già detto, vicario parrocchiale della Parrocchia San Leone II.