Procede a vele spiegate il progetto della “Klanmovie Production”, nata con l’obiettivo di realizzare prodotti audiovisivi contenenti messaggi sociali fortemente educativi. L’intento è quello di produrre film capaci di trasmettere un messaggio di grande rilevanza sociale: la cultura della legalità.
“Gramigna” va proprio in questa direzione. Il film (diretto da Sebastiano Rizzo – nella foto), con la sceneggiatura di Camilla Cuparo, la fotografia di Simone Zampagni, la scenografia di Alfonso Rastelli ed i costumi di Laura Costantini) è liberamente ispirato al libro del noto giornalista Michele Cucuzza e di Luigi Di Cicco e narra la vita di un ragazzo in fuga dalla camorra. Il primo ciak è previsto per il prossimo mese di novembre.
«La vicenda – spiega il regista Rizzo – è una storia vera, attuale e tangibile. Luigi è un ragazzo che da un anno gira le scuole e mette a disposizione la sua vicenda e la sua stessa vita per far capire realmente cosa sia il bene e il male».
“Gramigna” narra la storia di come Luigi, figlio di uno dei più potenti boss della malavita campana – che sta scontando l’ergastolo e che il ragazzo non ha mai visto se non in galera – sia costretto a fare i conti costantemente con una realtà di camorra, che si divide tra bene e male ed è lui stesso conteso tra “tentatori”, ricchi e persuasivi malavitosi, e “angeli custodi”, sua madre Anna e Vittorio, l’amato suo allenatore di calcio che, nel film, sarà interpretato da Enrico Lo Verso.
Ancora in costruzione il cast, ma già sono state rese note alcune straordinarie partecipazioni. Oltre a Lo Verso saranno presenti: Gianni Ferreri, Mario Porfito, Titti Cerrone, Marco Rossetti e Stefania De Francesco. Avrà un ruolo nel film anche il magistrato di Aversa, Nicola Graziano, a testimonianza del filo diretto che lega il progetto al territorio. In serbo, poi, c’è una grossa sorpresa, con un nome importante che sarà svelato nelle prossime settimane. Per il momento si può solo anticipare che è un noto attore napoletano.
«Il film – continua Rizzo – ha un grande valore socio culturale, nato con l’obiettivo di portarlo in tutte le scuole, a scopo educativo. “Gramigna” ha l’aspirazione di prendere i giovani per mano e di guidarli, senza ipocrisie, nelle tenebre del male, un esercizio indispensabile per farli poi riemergere nella luce di un riscatto possibile per tutti».
Un segno evidente dell’importanza del progetto di “Klanmovie Production” è l’accordo sancito con l’Unicef, che sostiene la società di produzione cinematografica sul tema dell’educazione alla legalità tra le giovani generazioni. Quando uscirà, il film “Gramigna” verrà promosso attraverso un tour nelle scuole e nelle università italiane, diventando un amplificatore di educazione contro le mafie, sfruttando un mezzo di comunicazione per eccellenza come il cinema. La “Klanmovie Production”, inoltre, sta collaborando con alcune associazioni antimafia presenti sul territorio, con l’obiettivo comune di portare forti testimonianze al fine di educare, motivare e incentivare i giovani contro la criminalità organizzata.
Prosegue, intanto, anche il tour di presentazione del libro “Gramigna”. Nei giorni scorsi il giornalista Michele Cucuzza e Luigi Di Cicco sono entrati nelle celle del carcere minorile di Airola, in provincia di Benevento. «Il nostro obiettivo – spiega Di Cicco – è quello di portare la testimonianza di un uomo che ha scelto di vivere una vita normale, da lavoratore e padre di famiglia, rifiutando le logiche criminali della propria famiglia d’origine. Questa esperienza, raccontata a chi sconta in carcere i propri errori, si propone da esempio, affinché chi ha già sbagliato possa ricredersi e puntare ai veri valori della vita».