Casapesenna – La trasformazione è avvenuta. Il bruco cattivo si è tramutato in un’incantevole farfalla, simbolo della rinascita di un popolo martoriato dalla criminalità. Venerdì 30 ottobre, alle 10.30, il Centro per l’Arte e la cultura di Casapesenna, in provincia di Caserta, bene confiscato a Luigi Venosa, affiliato al clan dei casalesi, ha ospitato un evento straordinario che ha soddisfatto, insieme, la sete di bellezza e di legalità: la presentazione di un’opera murale di grande formato, realizzata, per la prima volta in Italia, a quattro mani da due artisti tra i più creativi e visionari della street art nazionale, forma di espressione figlia della quotidianità e del vissuto contemporaneo: Gio Pistone e Alberonero, giunti a Caserta grazie a Jessica Stewart, art manager e curatrice di eventi di arte urbana.
Spettatori-attori dell’evento, gli studenti dell’istituto comprensivo di Casapesenna, accompagnati dal dirigente scolastico Angelina Iaiunese, dall’amministratore delegato di Agrorinasce Giovanni Allucci, dal critico e storico dell’arte Luca Palermo, dall’assessore all’istruzione Maria Capoluongo e da Giuseppe Miele e Salvatore Di Bona dell’associazione “Terra Nuova”, rispettivamente, fratello e figlio di vittime di camorra, che gestiscono il centro.
IL BRUCO E LA FARFALLA: METAFORA DEL CAMBIAMENTO – In perfetta armonia, lo stile coloristico e astratto geometrico di Alberonero si è fuso con le figure fantastiche di Gio Pistone: le mura grigie che circondano la villa del boss, oggi amministrato dal consorzio Agrorinasce, hanno cambiato forma e destinazione, restituendo al luogo una nuova identità, che ben si adatta a un Centro per l’arte e la cultura, diventando fonte di ispirazione per i bambini, i giovani e gli adulti che lo frequenteranno. «Alberonero e Gio Pistone – rivela la curatrice dell’evento Jessica Stewart –, hanno unito i loro stili, quasi agli antipodi, per il raggiungimento di un obiettivo comune: attribuire allo spazio significati inediti e sorprendenti. Un baco dall’aspetto aggressivo si è dischiuso per liberare una meravigliosa farfalla, che è volata verso cubi colorati: dall’oscurità alla luce, dal degrado alla bellezza. Il lavoro, pensato per quel contesto, vuole essere un invito a non arrendersi difronte le avversità, ad andare avanti superando difficoltà che possono apparire insormontabili». Come la farfalla si lascia alle spalle la prigionia del baco per volare verso un mondo di colori, così il popolo di Casapesenna e dell’Agroaversano deve allontanarsi dalle brutture e dagli scempi della criminalità per creare, insieme e unito, un futuro nuovo e colpo di speranza.
“ARS FELIX” IN MOSTRA FINO A GENNAIO 2016 – Il Centro per l’Arte e la cultura di Casapesenna, inaugurato lo scorso 24 ottobre, è sede della mostra d’arte contemporanea “Ars Felix. Gli anni Settanta all’ombra della Reggia”, curata da Luca Palermo e promossa dalla Seconda università di Napoli e da Agrorinasce, con il patrocinio del Comune di Casapesenna e in collaborazione con le associazioni “Terra nuova” e “Terra blu”, con il centro culturale “Il Pilastro” e con la fondazione “Polis”. Fino al 24 gennaio 2016, i visitatori potranno ammirare opere di Aldo Ribattezzato, Alessandro Del Gaudio, Andrea Sparaco, Antonello Tagliafierro, Antonio De Core, Attilio Del Giudice, Bruno Donzelli, Carlo Riccio, Crescenzo Del Vecchio, Gabriele Marino, Gianni De Tora, Giovanni Tariello, Livio Marino Atellano, Lorenzo Riviello, Luigi Castellano, Mafonso, Mario Persico, Mimmo Paladino, Paolo Ventriglia, Peppe Ferraro, Raffaele Bova, Renato Barisani, Riccardo Dalisi, Rino Telaro e di Salvatore Di Vilio. «Gli artisti, le opere e i documenti – spiega Palermo – vogliono restituire al pubblico la vivacità artistica e culturale degli anni Settanta a Caserta e mettere in luce la capacità del territorio di fungere da attrattore per artisti provenienti da altre zone della nostra regione e dell’intera penisola italiana». Dal 6 novembre, ogni venerdì gli artisti in mostra animeranno delle performance per coinvolgere il pubblico.