Aversa – Peppe Sagliocco non sta pensando di candidarsi a sindaco? Altrettanto sta facendo il suo predecessore Mimmo Ciaramella? E Lello Ferrara (che afferma di non pensarci) diserterà l’agone amministrativo? Ebbene, al di là delle dichiarazioni di principio, credo che in questo momento assistiamo solo all’esercizio, tra l’altro scontato a questa distanza temporale dalla chiamata alle urne, di tatticismi messi in atto da tutti per riservarsi, in pratica, cosa decidere al momento opportuno senza che i nomi di eventuali candidati alla poltrona di primo cittadino vengano stroncati sul nascere per il solo fatto di essere stati proposti.
Insomma, ad oggi, possiamo solo assistere per, poi, sorridere quando molte posizioni saranno capovolte senza grande imbarazzo sia pure con la solita mitica frase: Mi sacrifico.
Oggi chi si volesse cimentare nella profezia relativa a quali siano i prossimi candidati a sindaco, sprecherebbe tempo e fatica. Si fanno i nomi di tanti “giovani” (in politica la gioventù si perde oltre i cinquanta) da Gianpaolo dello Vicario a Elia Barbato a Nicla Virgilio a Marco Villano a Nicola Graziano.
Poi ci sono anche quelli che stanno lavorando alla candidatura alla poltrona di primo cittadino sin dall’ultima tornata elettorale amministrativa, come Antimo Castaldo che, dopo aver fallito anche l’ingresso in consiglio comunale quale consigliere con il suo Democrazia & Territorio, aveva pensato di tentare l’assalto allo scranno più alto della casa comunale utilizzando il Partito Democratico. Idea ottima, considerato che i seguaci del premier Matteo Renzi non hanno, ad oggi, un vero e proprio leader locale, una figura carismatica che li possa portare alla riconquista della città. Non a caso mi chiedo spesso quale sia la differenza tra votare loro o Forza Italia o l’Udc, considerata l’omogeneità ideologica di queste forze.
Poi, evidentemente, Castaldo ha capito che qualcosa non andava; che, forse, la scalata non sarebbe stata possibile; che, all’ultimo momento, sarebbe stato accantonato come era avvenuto a Mariano d’Amore nella primavera del 2012. Ecco, allora, che ritorna sui suoi passi e cerca di incunearsi nei grillini aversani anche grazie a chi oggi veste la maglia del M5S e sino a ieri era sua sodale, ossia Maria Grazia Mazzoni. E qui, giustamente, scoppia la lite interna al M5S aversano… e siamo solo all’inizio.
Alla candidatura, ancora da quel maggio 2012, sta lavorando anche Enrico De Cristofaro, presidente dell’ordine provinciale degli architetti e ispiratore di diverse battaglie contro l’amministrazione Sagliocco. Ma anche qui a giocare, e parecchio, sarà il posizionamento di Forza Italia che, ancora oggi, continua ad essere una nebulosa che non si distingue bene.
Alla fine, come al solito, le candidature saranno decise nelle segrete stanze, almeno quelle delle coalizioni tradizionali. Ci sarà qualche out sider. Ma, gli aversani devono sapere che la decisione finale spetterà loro con il proprio voto.