Estorsione a imprenditore, tre arresti contro clan Esposito

di Redazione

Sessa Aurunca – I carbinieri di Sessa Aurunca hanno tratto in arresto Gaetano Di Lorenzo, ritenuto esponente di spicco del clan Esposito (alias “Muzzoni”), Vincenzo Esposito, figlio dello storico capoclan Mario, e Carlo D’Angelo, considerato figura emergente del sodalizio criminale.

L’indagine scaturisce da una serie di estorsioni subite da un imprenditore locale, dedito all’attività di macellazione di carni, che avevano denunciato le crescenti pressioni subite da vari esponenti del clan per il pagamento della “tassa di tranquillità” o, addirittura, per far gestire la propria attività al sodalizio, tramite prestanomi, e l’imprenditore diventare semplice dipendente.

E’ emerso che l’imprenditore veniva convocato al cospetto dell’allora reggente del clan, Gaetano Di Lorenzo, dopo essere stato costretto a cambiare auto durante il tragitto e privato di dispositivi di comunicazione.

Con l’arresto di Di Lorenzo, il 31 ottobre 2014, e la latitanza di un altro esponente apicale del clan, Vincenzo Gallo, in assenza di capi la richiesta estorsiva riprendeva ad opera di Vincenzo Esposito con le stesse modalità ma, invece che essere portato in aperta campagna, come accaduto con Di Lorenzo, l’imprenditore veniva condotto in un vicolo del centro storico di Sessa Aurunca, all’epoca dei fatti nella disponibilità della convivente di un affiliato al clan, poi deceduto, e già confiscata e in possesso dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati. Lì Esposito chiedeva rate mensili da 2mila euro dopo qualche giorno. Gli estorsori si recavano, quindi, dalla vittima per prelevare il denaro. Una volta fatto venivano tratti in arresto dai militari dell’Arma.

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