M5S: “Uno squallido mercato delle vacche, Mozzillo e Indaco si dimettano”

di Redazione

Orta di Atella – “Il sindaco Giuseppe Mozzillo e il presidente del Consiglio comunale Edoardo Indaco riconoscano la propria incapacità politica e amministrativa e rassegnino le proprie dimissioni immediate, lasciando spazio a chi ha veramente a cuore il benessere di Orta di Atella”. Non usa mezzi termini il presidente del gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle, Fabio Di Micco, che accusa il primo cittadino di aver avviato il classico “mercato delle vacche” dopo la frattura creatasi all’interno della sua maggioranza.

“Negli ultimi giorni – commenta Di Micco – il dibattito politico a Orta si è concentrato esclusivamente su manovre di palazzo e inciuci, evidenziando una grave frattura in seno alla maggioranza che ha già portato alla fuoriuscita di due consiglieri. È avvilente osservare come i problemi veri della nostra comunità vengano continuamente messi da parte a fronte di uno squallido ‘mercato delle vacche’ che offende la dignità delle istituzioni e dei cittadini. Il sindaco Giuseppe Mozzillo sta dimostrando totale incapacità nello gestire e tenere unita una maggioranza ormai divisa in più fazioni in lotta tra loro con il chiaro intento di soddisfare e tutelare i propri interessi. Allo stesso modo, il presidente del Consiglio Comunale, prendendo attivamente parte a questa “lotta tra bande” si è dimostrato, ancora una volta, incapace di rispettare quel ruolo di garanzia attribuitogli a tutela dell’intero Consiglio Comunale”.

Di Micco ribadisce che “il Movimento 5 Stelle rigetta ogni tipo di strumentalizzazione e coinvolgimento in questi giochi ti potere che nulla hanno a che fare con il bene comune ma, al contrario, è pronto alla discussione e al confronto esclusivamente sui temi per la risoluzione dei tanti problemi della comunità ortese. In quest’ottica sono state presentate numerose proposte (molte delle quali a costo zero) completamente ignorate dall’attuale maggioranza che preferisce concentrarsi su “congiure” e maldestre manovre sottobanco”.

Per il presidente del gruppo cinquestelle “l’amministrazione comunale avrebbe l’obbligo morale, prima che politico, di spiegare ai cittadini come mai non è stata ancora data risposta all’interrogazione presentata al sindaco sulla mancata applicazione della Legge Regionale numero 20 del 9 dicembre 2013 (l’articolo 3 prevede l’individuazione e l’accertamento,tramite apposito registro pubblico aggiornato semestralmente, delle aree pubbliche e private interessate dall’abbandono e rogo di rifiuti nell’ultimo quinquennio, avvalendosi tra l’altro dei rilievi effettuati e messi a disposizione dagli organismi amministrativi e di controllo competenti anche a seguito di segnalazioni di singoli cittadini ed associazioni; Le aree urbane, rurali e agricole, pubbliche e private, comprese nel registro, non sono destinate ad attività produttiva, edilizia, turistica, agricola, commerciale,  fino a quando non è dimostrata, con idonee attestazioni analitiche rilasciate da laboratori accreditati,l’assenza di fattori di pericolo per la salute e l’ambiente)”.

Ancora, Di Micco sottolinea come “l’amministrazione comunale dovrebbe spiegare ai cittadini come mai non è stato ancora indetto un Consiglio Comunale per discutere almeno una delle numerose proposte di buon senso che il Movimento 5 Stelle ha presentato: Richiesta di adesione al progetto “rifiuti a chilometri zero” al fine di incentivare la raccolta differenziata attraverso sconti sulla tassa rifiuti; richiesta di istituzione di una commissione speciale sui rifiuti per programmare una strategia operativa che porti al ‘rifiuto zero’; Mozione per l’adesione alla strategia “rifiuti zero” al fine di risolvere definitivamente il problema rifiuti; Mozione per il riconoscimento, a livello statutario, del suolo come bene comune e risorsa non rinnovabile attraverso l’attuazione di politiche finalizzate al raggiungimento del consumo zero di suolo/territorio; richiesta di censimento del patrimonio edilizio esistente (edifici, aree ed infrastrutture) ed in particolare dei vani sfitti e capannoni vuoti sempre nell’ottica della riqualificazione del patrimonio esistente; richiesta di attuazione di politiche volte a indirizzare il comparto edile esclusivamente alla ricostruzione e ristrutturazione energetica del patrimonio edilizio esistente; richiesta di azzeramento della possibilità di utilizzo degli oneri di urbanizzazione per la spesa corrente dell’Amministrazioni comunale affinché cessino, una volta per tutte, le politiche di monetizzazione del territorio; Mozione per l’istituzione, nel centro storico, dei mercatini di prodotti agro alimentari biologici a chilometro zero, volti a valorizzare i prodotti biologici locali, a diminuire i costi per i consumatori con l’eliminazione della filiera e a ripopolare il centro storico svuotato di ogni forma di commercio e di socializzazione da politiche di urbanizzazione selvaggia e disordinata; richiesta di adesione al progetto decoro urbano che permette a tutti i cittadini di segnalare via web all’Amministrazione i disservizi presenti sul territorio (il portale dà anche la possibilità a tutti i cittadini di verificare e controllare l’operato dell’Amministrazione in merito al disservizio segnalato)”.

“L’inerzia dell’amministrazione e la chiusura alla discussione su temi importanti per la comunità – continua Di Micco – dimostrano ciò che il Movimento 5 Stelle ha sempre detto: il cittadino ed il bene comune non costituiscono, per il Sindaco e la maggioranza, una priorità. Il sindaco dovrebbe avere ormai la consapevolezza del fallimento del suo progetto politico, reso ancor più evidente dalla frantumazione della stessa maggioranza, già dopo pochi mesi dalle elezioni, e prendere atto dell’incapacità di dare risposte a Orta e agli ortesi”.

Poi l’attacco al presidente dell’Assise: “La mentalità e l’operato da vecchia politica, imperante nella maggioranza, ha fatto sì che anche il presidente del Consiglio comunale tradisse, nei fatti, quel ruolo di garanzia e tutela che avrebbe dovuto rivestire nelle istituzioni. Il presidente del Consiglio è un organo del Consiglio comunale e non della Giunta e, in quanto tale, ha l’obbligo morale e giuridico di mantenere un atteggiamento imparziale nei confronti di entrambi gli schieramenti. All’atto della sua nomina, operata dall’intera maggioranza senza minimamente coinvolgere il Movimento 5 Stelle, unico gruppo di minoranza in Consiglio comunale, avevamo predetto che questo modo di fare non avrebbe portato a niente di buono e il tempo, ahinoi, ci ha dato ragione”.

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