Aversa – Un reparto diventato una sorta di “discarica” per la presenza di cestini colmi di rifiuti non portati via dal personale addetto alla pulizia. Questa la denuncia trasmessa al Codacons di Aversa dai familiari dei pazienti ricoverati nell’unità operativa di medicina dell’ospedale “San Giuseppe Moscati”.
Una condizione che si va ad aggiungere alla quotidiana presenza di pazienti in barella, creata dallo stato di agitazione proclamato dal personale dipendente dalle cooperative che garantiscono la pulizia negli ospedali e nelle strutture assistenziali dell’Asl Caserta per bloccare la gara indetta per riappaltare il servizio, vinta da un’azienda piemontese.
Lo stato di agitazione che, stando alla segnalazione trasmessa al Codacons, non garantirebbe un ottimale servizio di pulizia nel reparto di medicina, indispensabile per impedire infezioni in pazienti particolarmente debilitati quali sono, il più delle volte, quelli ricoverati in quella unità operativa, fa seguito ad uno sciopero di 8 ore, effettuato lunedì, che ha portato quasi duecento lavoratori a manifestare sotto gli uffici direzionali dell’azienda sanitaria.
Per i rappresentanti sindacali del settore l’aver aggiudicato la gara al prezzo di 12 milioni di euro comporterebbe il licenziamento di oltre 160 degli attuali 400 dipendenti e un taglio delle ore di lavoro con inevitabili conseguenze negative sia sulla qualità del servizio sia ma soprattutto sulla sicurezza della salute dei degenti.
Un dato segnalato anche dai familiari dei pazienti che, nella giornata di lunedì, hanno fatto visita ai parenti ricoverati verificando de visu le condizioni di decenza di stanze e corridoi. Da qui la denuncia trasmessa al Codacons.