Aversa – E’ un servizio di polizia municipale allo sfascio, inadeguato a dare giuste risposte alle richieste di sicurezza dei cittadini, quello che emerge dalla nota trasmessa al comandante del corpo, al commissario prefettizio e alla stampa dalle organizzazioni sindacali di categoria Sulpl, Cisl-Fp. Autovetture inidonee al servizio cui sono destinati essendo di fatto “utilitarie allestite con appena lampeggianti e sirena, la maggior parte non dotate di radio trasmittenti veicolari”.
Mezzi da usare per il servizio moto montato abbandonati come “i sei motocicli di cui è in possesso il comando da circa tre anni che, pur essendo regolarmente assicurati, restano abbandonati nel piazzale del comando”.
Mancanza di “un apparato radio efficace che metta in comunicazione le pattuglie sul territorio tra loro e con la centrale operativa, attualmente tale “apparato” è stato “autocostruito” con una vecchia radio smontata da un veicolo rottamato che sarebbe la radio della Centrale Operativa, mentre gli operatori hanno a disposizione poche e poco funzionanti “radioline” portatili”.
Impossibilità ad effettuare il controllo del tasso alcolemico perché “non si ha a disposizione un etilometro, oramai strumento indispensabile a chiunque voglia svolgere una seria ed efficace attività di controllo di polizia stradale, ricordando che la prova con l’etilometro “sarebbe” obbligatoria in caso di sinistro stradale e la Polizia Municipale di Aversa rileva circa 300 sinistri stradali all’anno senza essere nelle condizioni di effettuare tale prova, ma come se non bastasse da circa 5 anni non ha a disposizione neanche il minimo indispensabile per la rilevazione dei sinistri stradali”. Sono queste solo alcune delle carenze segnalate nella nota di Sulpl, Cisl-Fp. Carenze che impedirebbero agli uomini della polizia municipale aversana di adempiere efficacemente alle funzioni loro assegnate. Carenze segnalate da tempo e che, aggiunte al “disagio generato dalla circostanza che si continua a disporre prestazioni lavorative in orario notturno in assenza di accordo decentrato e senza garantire il minimo della sicurezza necessaria agli operatori”, avrebbero assunto “contorni preoccupanti”.
Al punto che “i dipendenti iniziano a rivolgersi a queste organizzazioni sindacali – scrivono i rappresentanti di Sulp, Cisl-Fp – chiedendo di essere assistiti per potersi sottoporre a visita medica e/o inoltrare domande di mobilità sia interna che esterna”.
In pratica si ha la sensazione che si sia attivato un meccanismo di fuga dal servizio di polizia municipale cittadino i cui operatori, di età media superiore ai 50 anni, lamenterebbero accumulo di stress psico-fisico e disagi di varia natura. Creati dall’“essere costretti ad operare – come recita la nota – in un contesto socio-ambientale molto complesso dove ad una già pesante ed attualmente non legittima articolazione dei turni di lavoro si sovrappone una organizzazione molto approssimativa ed una capacità operatività oramai ridotta quasi a zero”.
Parole che imporrebbero la necessità di far chiarezza sulle condizioni di un servizio essenziale e indispensabile per garantire la sicurezza dei cittadini ed il rispetto della legalità in un territorio dove le regole hanno solo il valore di consiglio e la criminalità, nelle sue svariate forme, cresce ad un ritmo impressionante. Per contrastarla, lavorando in condizione di sicurezza per gli operatori, è necessario, come sottolineano i rappresentanti di Silpl, Cisl-Fp, “un corpo di polizia municipale bene attrezzato, bene addestrato e numericamente sufficiente a far fronte a tutti gli impegni richiesti dalle nuove esigenze del territorio”. E’ quanto le organizzazioni sindacali chiedono sia realizzato, al più presto, nell’interesse della città.