Mondragone – “Una mattinata colma di emozioni, in cui le varie testimonianze che hanno reso omaggio al ricordo dei nostri concittadini sono state molto suggestive. La ricostruzione storica del giornalista Pierluigi Benvenuti, l’intervento di Emanuele Bosi, giovane laureato mondragonese che ha dedicato la propria tesi di laurea ai tragici fatti accaduti nella nostra Città, insieme alla lettera di Luigia Sorrentino rivolta al padre, caduto nella strage delle Cementare, hanno perfettamente inquadrato la dimensione di quel periodo dinanzi agli studenti delle nostre Scuole, ai quali consegniamo la memoria storica di questi terrificanti eventi affinché possano tramandarla di generazione in generazione. Mondragone non dimentica chi ha versato il proprio sangue per far sì che fossimo ciò che siamo”.
Lo ha dichiarato il sindaco di Mondragone Giovanni Schiappa, a margine della deposizione della corona d’alloro sul monumento in memoria dei caduti con ingresso in via Da Vinci, dopo lo svolgimento della santa messa celebrata da don Paolo Marotta ed il dibattito sull’eccidio promosso dall’assessorato alla Cultura, a cui hanno partecipato il giornalista del Mattino Pierluigi Benvenuti, il giovane neo laureato Emanuele Bosi, oltre ai saluti dei dirigenti scolastici presenti e del Sindaco dei ragazzi Agata Di Nardo.
La strage – Durante l’occupazione nazista del 43-45, alle Cementare, sulla antica via Appia, strada che all’epoca conduceva a Falciano del Massico si consumò uno degli episodi più atroci e vergognosi della storia di Mondragone: un autentico eccidio da parte dei nazisti. Molti mondragonesi furono costretti a rifugiarsi a Falciano del Massico per scampare alle barbarie della guerra ed alle deportazioni, visto che Mondragone era teatro di azioni militari.