Aversa – “Le rinnoviamo pertanto la richiesta di sospensione dei turni di lavoro in orario notturno in attesa di poter superare le gravi carenze che affliggono il Corpo che non stiamo qui a ripetere, sottolineando che a fronte di macroscopiche difficoltà organizzative, operative e di sicurezza del personale determinazioni del genere sono state assunte anche in Città più ‘importanti’ di Aversa”.
E’ questo il passaggio centrale (che getta interrogativi sul controllo della movida nei prossimi fine settimana) di una dura e lunga nota che le organizzazioni sindacali Sulpl (Sindacato unitario lavoratori Polizia locale) e Cisl-Funzione Pubblica hanno inviato al dirigente della Polizia municipale di Aversa, il comandante Stefano Guarino, al nuovo commissario prefettizio del comune normanno il prefetto Mario Rosario Ruffo e alla segretario comunale quale dirigente ad interim al personale, Anna di Ronza.
Il nodo centrale è rappresentato, ancora una volta, dai turni notturni che, secondo i rappresentanti dei caschi bianchi aversani, non sono stati mai discussi ma disposti senza consultazione.
La nota è anche una risposta alle dichiarazioni rese da queste colonne dal comandante Guarino (leggi qui) che aveva parlato di polemiche scese a livello personale ed aveva smentito i sindacati relativamente alla mancanza di carburante per le vetture istituzionali e all’esercitazione di tiro a segno.
Dopo aver premesso che i sindacati hanno storicamente avuto sempre un atteggiamento collaborativo, propositivo e leale, Sulpl e Cisl evidenziano che “obiettivo di queste organizzazioni sindacali è quello di assicurare le migliori condizioni di lavoro possibili per gli operatori e maggiore efficacia dei servizi, perché solo in questo modo si può perseguire la sicurezza dei cittadini e garantire la civile convivenza, cosa che oggi è possibile solamente attraverso una riorganizzazione che dia sicurezza operativa e personale, nonché dignità lavorativa agli operatori di polizia municipale” e precisano di avere appreso solo dalle dichiarazioni rilasciate dal comandante del problema e della successiva soluzione del blocco delle carte utilizzate per i rifornimenti di carburante. Così come per la soluzione della questione dell’addestramento al tiro.
In chiusura del documento, i sindacati lamentano una presunta insofferenza del comandante per le attività sindacale e sottolineano come, nonostante le proteste, nulla sia mutato in questi mesi, nessuna risposta concreta si sarebbe avuta. Da qui il ribadire lo stato di agitazione e il sottolineare, al cronista, come ad oggi permangano una serie di problemi, da quello dell’inadeguatezza delle divise alla mancanza di radio ricetrasmittenti, al mancato utilizzo di motociclette istituzionali, per le quali si pagano anche le relative tasse, abbandonate nel cortile della caserma.