Sarà nelle sale dal 22 ottobre il film “Io che amo solo te” tratto dall’omonimo bestseller di Luca Bianchini.
Intrecci d’amore e di passione che si consumano sotto lo sguardo attento del vento che soffia dal mare. Ambientate in una splendida Polignano a mare, le storie dell’amore tra Chiara e Damiano e della passione Ninnella e Don Mimi arrivano sul grande schermo, realizzando il desiderio dei 200mila lettori che si sono innamorati e rinnamorati leggendo il libro.
Nel cast Riccardo Scamarcio e Laura Chiatti a vestire i panni dei futuri sposi. Michele Placido e Maria Pia Calzone sono invece rispettivamente Don Mimì e Ninnella.Dietro la macchina da presa Marco Ponti.
Una commedia d’amore che intreccia due storie, quella di Chiara e Damiano pochi giorni prima di sposarsi e quella dei loro genitori che erano fidanzati tanti anni prima, interpretano due innamorati profondamente insicuri che alla vigilia di un matrimonio, che deve essere per quel piccolo paese pugliese l’evento dell’anno, si ritrovano a mettere a rischio la loro storia e la famiglia che stanno per formare. Per Chiara la tentazione verrà da Vito fotografo, impegnato nel servizio sulle nozze, per Damiano da una ex che torna a farsi viva come ultimo addio al celibato.
Un matrimonio che sembra ostacolato da incidenti ed imprevisti che renderanno quei tre giorni raccontati nel film un vero e proprio inferno. Prima la cantante che, ammalatasi di laringite, non potrà cantare alla cerimonia in chiesa; poi l’arrivo dello zio di Chiara che ritorna nella vita di Chiara dopo anni di carcere; l’inconveniente del vestito della sposa, troppo scollato per la suocera; poi i presunti e veri tradimenti. Insomma, un matrimonio che sembra non cominciare con tutti i buoni auspici.
Durante la conferenza stampa del film di Marco Ponti si punzecchiano, scherzano, parlano fra loro anche mentre gli altri attori rispondono alle domande. “Sono felice di essere tornato a lavorare con questa monellaccia – dice Scamarcio – ma come ti sei vestita?” E il riferimento è a un bracciale a scheletro che gingilla durante l’incontro con la stampa. “È qualcosa di sobrio, visto che era una presentazione la mattina”, risponde lei.
“Siamo consapevoli che i veri protagonisti sono in realtà i genitori, sono loro il veicolo delle emozioni in questo film – dice Scamarcio – noi, come si dice in gergo, facciamo il lavoro sporco, siamo in balia delle emozioni come personaggi. E come interpreti è interessante fare un passo indietro, avere un ruolo fatto di chiaroscuri, con difetti evidenti, ma che il pubblico non deride. La mia collega non è consapevole ma io sono felice di aver lavorato con un personaggio così moderno”. E alla battuta di Scamarcio Laura Chiatti risponde: “Ma sì, sì, ero consapevole che il ruolo era così perché sono stata costretta dal mio agente a leggere il libro e a interrompere la lettura che portavo avanti da tre anni, un testo di criminologia che non ho ancora finito. Non dovrei dirlo perché non se lo merita ma Riccardo ha un grande talento: sa analizzare in prospettiva e anche quando non abbiamo film insieme lo chiamo e mi faccio consigliare. Se poi facciamo qualcosa insieme, sto tranquilla perché con lui sto in una botte di ferro”.
“Ogni volta che mi propongono un film chiedo, ‘chi è la partner femminile? Perché Laura Chiatti sarebbe perfetta’. Qualunque sia il film, perché Laura è versatile, bravissima nella commedia, non si lamenta mai e sul set ridiamo come matti” dice Riccardo Scamarcio che ha lavorato a più riprese con la bionda attrice.
Una dichiarazione di stima e professionalità a cui fanno eco le parole della Chiatti, anch’ella lusingata di lavorare accanto all’amico Scamarzio: “Siamo una coppia di fatto, quando lavoro con Riccardo c’è sempre un’atmosfera cameratesca, che è iniziata con Compagni di scuola vent’anni fa, siamo gli stessi pazzoidi di allora e la cosa bella è che non siamo cambiati per niente” dice Chiatti.
Completano il cast corale del film, che potrebbe avere un seguito visto che Bianchini ha poi pubblicato La cena di Natale sulle nuove avventure di questa famiglia pochi mesi dopo le nozze di Chiara e Damiano, Luciana Littizzetto e Dino Abbrescia nel ruolo degli zii piemontesi, Antonella Attili in quello della suocera. Dario Bandiera è lo stylist Pascal, Enzo Salvi Giancarlo Showman che anima la festa, Eugenio Franceschini il fratello gay di Scamarcio e Eva Riccobono la sua collega lesbica che deve fingersi la fidanzata. La canzone che dà il titolo al film, di Sergio Endrigo, è cantata da Alessandra Amoroso.