È uscito da vincente dall’edizione di X Factor di due anni fa, ma questo non ha portato Michele Bravi agli onori delle cronache musicali.
Complici e artefici i molti no che il giovanissimo cantante ha preferito dire piuttosto che tenere la testa bassa e china o far quello che non aveva da sempre sognato. E quindi, dopo un no a Sanremo e al tour, Michele Braci si è preso il suo tempo per capire e ha ricominciato, ripartendo dalla rete, grazie alla quale si è scoperto Youtuber.
E dopo un anno e mezzo di silenzio è pronto a tornare in una veste nuova, come racconta a Tgcom24, con l’album “I Hate Music” che esce il 2 ottobre e una tappa live, aperta a tutti, all’Alcatraz di Milano.
Un album che lui stesso racconta come uno stacco netto dal passato tanto a livello sociale quanto a livello umano: “Nell’ultimo anno c’è stata una grossa evoluzione. Ho dovuto trovare una consapevolezza diversa dopo tutto quello che mi è successo. Sono stati anni negativi, non ho preso le decisioni classiche che si prendono dopo il talent, ho detto tanti no. Tutti mi dicono che sono stato coraggioso, per me invece era necessario.
Un’età anagrafica la sua – 21 anni – al di sotto di gran lunga a quella saggezza che gli ha fatto fare scelte consapevoli: “Tutte le decisioni le ho prese con consapevolezza. Gli altri forse si aspettavano che io avessi una esplosione molto più forte, ma penso che il talent sia un grossa vetrina, ma la gavetta deve iniziare da lì. E non il contrario. Non credo che dopo X Factor si diventi una pop star. Ad esempio non ho voluto una fare un tour vero e proprio, sono andato in giro per locali. Non ero pronto. Ho preso delle decisioni che trovo più coerenti con la mia persona”.
In molti lo hanno criticato nel momento ha detto no a Sanremo motivando così la sua scelta: “È una vetrina importante ed era giusto aspettare. Mi sarei presentato all’Italia come un ragazzo ingenuo ed inesperto.Avevo bisogno di qualcuno che si concentrasse di più su di me. Ora lavoro con tanti giovani e decidiamo le cose insieme. L’elemento più importante è ascoltare il pubblico. Perché anche la scelta di aprire un canale su Youtube era per mettere all’interno dello staff anche una testa, che fosse la voce della gente.
E quanto al progetto in rete racconta: “ È nato dalla spontaneità, sono sempre stato molto lontano dai social e dal web, il Michele dell’anno scorso non si sarebbe mai immaginato certe cose. In Rete c’è tanta cattiveria ma c’è anche tanta positività. Ho scoperto che con un semplice clic potevo comunicare e raccontare quello che mi stava succedendo. Le web star sono tutte le persone che ho incontrato in questo percorso sul Web. Che mi hanno dato la possibilità di imparare. Ho passato con loro le notti in lacrime e a ridere. Ci tenevo che fossero presenti in questo progetto con il nuovo Michele Bravi. Pieno di grinta e che è riuscito a trasformare l’odio in energia”.