Melito di Porto Salvo (Reggio Calabria) – I carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria, con il supporto dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria”, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Reggio Calabria, su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di dieci soggetti, ritenuti appartenenti alla ‘ndrangheta nella sua articolazione locale denominata “cosca Iamonte”, per il reato di associazione a delinquere di tipo mafioso.
La misura cautelare scaturisce dalla sentenza di condanna emessa il 27 gennaio scorso dal gup in sede di giudizio abbreviato, che ha imposto la rivisitazione dei precedenti giudizi di annullamento delle misure cautelari del Tribunale della Libertà di Reggio Calabria o, in un caso, di rigetto della richiesta di misura cautelare del pm da parte del gip in ordine alla gravità indiziaria.
L’operazione trae origine dalle indagini dei carabinieri di Reggio Calabria convenzionalmente denominate “Ada”, “Sipario” e “Replica” nei confronti della cosca Iamonte, egemone nel territorio della municipalità di Melito Porto Salvo.
Le indagini susseguitesi, corroborate dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Giuseppe Ambrogio (indagine “Sipario”) hanno consentito di definire l’origine e l’organigramma della cosca di ‘ndrangheta Iamonte e di far piena luce sulle attività criminali poste in essere dall’associazione, con particolare riferimento al traffico di armi e sostanze stupefacenti ed alla commistione tra amministratori locali e imprenditori affiliati alla cosca, grazie alla quale gli Iamonte riuscivano a condizionare gare d’appalto bandite dai comuni del basso ionio.