Urbino – Dopo aver sottratto oltre 250mila euro, tre uomini di Urbino tentavano di sottrarre 1 milione e 300 mila euro ad un’anziana ed inconsapevole ereditiera, che non era in grado di distinguere neanche l’equivalenza tra lira ed euro.
Questa è l’indagine che ha portato al sequestro preventivo, da parte delle Fiamme Gialle di Pesaro-Urbino, di somme per oltre 1 milione e 700mila euro.
L’attività investigativa – coordinata dal pubblico ministero Irene Lilliu e svolta dai finanzieri della compagnia di Urbino – ha permesso di sventare un raggiro perpetrato dai tre ai danni di un’anziana di 85 anni, inconsapevole detentrice di un ingente patrimonio finanziario.
Senza familiari e rimasta sola dopo la morte del fratello avvenuta nel 2012, la donna, che ha da poco ereditato da quest’ultimo un ricco patrimonio di ben 1 milione e 830mila euro in denaro, vive in precarie condizioni nella sua abitazione alla periferia di Urbino.
I finanzieri, anche grazie alla collaborazione del direttore di un istituto bancario, insospettitosi dei numerosi e ingenti prelievi che stavano drenando il conto corrente, in poco meno di un mese, hanno ricostruito la vicenda attraverso l’esame dei flussi finanziari.
Dalle indagini è emerso che i tre (un noto commercialista di Urbino, il fratello di questi e un pensionato), approfittando dello stato di bisogno, del deficit psichico e della confusione della donna, nell’arco di due anni hanno indotto quest’ultima a firmare a loro beneficio assegni o bonifici bancari per un importo complessivo di 250mila euro, con causali inverosimili come regalie o consulenze.
La signora, che vive da alcuni anni uno stato di solitudine esistenziale, ed incapace di comprendere il valore economico anche dei prodotti alimentari comuni, era convinta ad esempio, che un filoncino di pane potesse costare indifferentemente 1000 lire o 1.000 euro.
Da ultimo, i tre soggetti, con l’intenzione di dissimulare il tesoro della malcapitata, hanno cercato di incassare in contanti la somma di 1 milione e 300mila euro, sottoponendo alla firma della vittima un assegno con dicitura “me medesimo”.
I finanzieri della Compagnia di Urbino, su delega della locale Procura, hanno eseguito nell’immediato quattro perquisizioni domiciliari a carico delle persone coinvolte, sequestrando documentazione che è al vaglio degli inquirenti.
Allo scopo di porre fine alla frode si è poi proceduto all’esecuzione di un provvedimento di sequestro preventivo nei confronti dei tre indagati di somme per un totale di oltre 177mila euro e, nei confronti dell’anziana signora, dell’intero patrimonio finanziario, pari a circa 1,5 milioni di euro, che è stato affidato in gestione ad un amministratore giudiziario.
Solo grazie alla tempestività delle indagini della Procura di Urbino e della Guardia di Finanza, durate circa 20 giorni, il disegno criminoso è stato individuato e interrotto, consentendo così di tutelare l’anziana e ignara signora.