Sacerdote confessa: “Sono gay”. Vaticano: “Dovrà lasciare incarichi”

di Gabriella Ronza

Roma – “Voglio che la Chiesa e la mia comunità sappiano chi sono: un sacerdote omosessuale, felice e orgoglioso della propria identità. Sono pronto a pagarne le conseguenze, ma è il momento che la Chiesa apra gli occhi di fronte ai gay credenti e capisca che la soluzione che propone loro, l’astinenza totale dalla vita d’amore, è disumana”, ha dichiarato monsignor Krzysztof Charamsa al Corriere della Sera.

Il sacerdote, 43 anni, polacco, è ufficiale della Congregazione per la Dottrina della Fede e segretario aggiunto della Commissione Teologica Internazionale vaticana, oltre che docente alla Pontificia Università Gregoriana e al Pontificio Ateneo Regina Apostolorum.

“Arriva un giorno che qualcosa si rompe dentro di te, non ne puoi più. – aggiunge – Da solo mi sarei perso nell’incubo della mia omosessualità negata, ma Dio non ci lascia mai soli. E credo che mi abbia portato a fare ora questa scelta esistenziale così forte, forte per le sue conseguenze, ma dovrebbe essere la più semplice per ogni omosessuale, la premessa per vivere coerentemente, perché siamo già in ritardo e non è possibile aspettare altri cinquant’anni”.

Monsignor Charamsa allora si confessa: “Dunque dico alla Chiesa chi sono. Lo faccio per me, per la mia comunità, per la Chiesa. È anche mio dovere nei confronti della comunità delle minoranze sessuali. Vorrei con la mia storia scuotere un po’ la coscienza di questa mia Chiesa. Al Santo Padre rivelerò personalmente la mia identità con una lettera”.

Il teologo ha poi spiegato il motivo per cui ha fatto coming out proprio alla vigilia del sinodo sulla Famiglia: “Vorrei dire al Sinodo che l’amore omosessuale è un amore familiare, che ha bisogno della famiglia. Ogni persona, anche i gay, le lesbiche o i transessuali, porta nel cuore un desiderio di amore e familiarità. Ogni persona ha diritto all’amore e quell’amore deve esser protetto dalla società, dalle leggi. Ma soprattutto deve essere curato dalla Chiesa”.

Il Vaticano: “Dovrà lasciare incarico in Congregazione” – Il capo della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, ha dichiarato che Charamsa, segretario aggiunto della Commissione teologica internazionale vaticana e ufficiale della Congregazione per la dottrina della fede, dovrà “lasciare ogni incarico” dopo aver rivelato di essere omosessuale e di avere un compagno. Per questo, assicura il portavoce della Santa Sede, “certamente monsignor Charamsa non potrà continuare a svolgere i compiti precedenti presso la Congregazione per la dottrina della fede e le Università pontificie, mentre gli altri aspetti della sua situazione sono di competenza del suo Ordinario diocesano”. “Nonostante il rispetto che meritano le vicende e le situazioni personali e le riflessioni su di esse, la scelta di operare una manifestazione così clamorosa alla vigilia della apertura del Sinodo – sottolinea il capo della Sala Stampa vaticana – appare molto grave e non responsabile, poiché mira a sottoporre l’assemblea sinodale a un’indebita pressione mediatica”.

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