I finanzieri della compagnia di Sanremo hanno concluso una vasta operazione nel settore della truffa aggravata ai danni di un Ente locale, condotta sin dal mese di aprile del 2013.
L’attività di polizia giudiziaria, attraverso una prima serie di pedinamenti, ha permesso di appurare che una cospicua percentuale di dipendenti del Comune di Sanremo, abitualmente e sistematicamente attuava condotte illecite di diverse tipologie ma tutte accomunate dal fine di adattare illecitamente gli orari e la presenza sul posto di lavoro alle proprie esigenze personali.
Alla luce di ciò venivano predisposte indagini tecniche di videosorveglianza. Fin da subito, tale attività si è rivelata assai complessa perché il Comune di Sanremo conta 528 dipendenti dislocati su ben 21 sedi comunali distanti tra loro e con la possibilità di timbrare l’entrata in una sede e l’uscita in un’altra a prescindere da dove si presta servizio.
In particolare, l’attività è stata posta in essere su quattro sedi, ossia Palazzo Comunale, Servizi demografici, Servizi sociali ed Ufficio fognature e reti, per un totale di 271 dipendenti controllati (circa la metà del totale), riscontrando diffuse irregolarità attuate da un totale di 196 dipendenti con una incidenza del 72% del totale della base controllata.
Durante tutto il periodo di video-sorveglianza, sono stati effettuati continui pedinamenti al fine di provare, con riprese video e rilievi fotografici, cosa facessero i dipendenti durante l’illecito allontanamento dall’ufficio. Emerse situazioni molto gravi e, a loro modo, pittoresche, come il caso di un dipendente che va regolarmente a fare canottaggio durante tutto il turno di lavoro, segnandosi sfacciatamente anche lo straordinario.
Delineate le modalità attuative delle condotte, consistite principalmente nella timbratura del cartellino e successivo allontanamento, nella timbratura effettuata da altra persona e nella omessa timbratura per coprire ritardi ingiustificati o uscite anticipate, nonché di circostanziare i singoli ruoli e le relative responsabilità; facendo emergere come tali condotte sono assai facilitate dalla dispersione dei diversi uffici sul territorio, dalla presenza di numerosi punti di registrazione/timbratura del cartellino presenza e dallo scarso controllo dell’applicazione dei regolamenti di servizio.
Pertanto, è stata eseguita l’ordinanza del giudice per le indagini preliminari con cui 35 persone, connotati dalle condotte più gravi e sistematiche, sottoposte agli arresti domiciliari e 8 soggetti raggiunti dalla misura cautelare dell’obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria. Per altre 71 persone è scattata la denuncia penale a piede libero. Le rimanenti 82 persone attenzionate dai finanzieri sono colpevoli di condotte illecite di minore gravità.
Acquisiti i compensi tabellari orari dei dipendenti per ciascun livello amministrativo d’impiego previsti dal contratto nazionale del lavoro unitamente alle indennità di posizione di ciascun incarico ed agli oneri previdenziali ed assistenziali, al fine di procedere al calcolo del danno erariale patito dell’Ente Locale a seguito della mancanza in servizio del personale.
Tuttavia, il vero disvalore non è costituito dall’ammontare pecuniario in sé, quanto dal disservizio arrecato sistematicamente al buon andamento dell’Ente Locale a danno dei servizi resi al cittadino.