Casapesenna – “Era il nipote prediletto di Michele Zagaria“. Così viene descritto Filippo Capaldo nell’ordinanza che stamani ha portato all’arresto del 38enne, della sorella del boss, Gesualda, dell’architetto Carmine Domenico Nocera e dell’imprenditore Francesco Nobis, in un blitz congiunto del Ros dei carabinieri e della squadra mobile di Caserta (leggi qui).
Lo zio Michele, come emerso dalle indagini, dopo il suo arresto avvenuto il 7 dicembre 2011, lo designò come successore. Il collaboratore di giustizia, Massimiliano Caterino, ha rivelato che a Capaldo, figlio di una delle sorelle del boss, fu consegnata la gestione, sin dalla fine degli anni ’90, dell’Euro Milk, società che distribuiva nel Casertano il latte ‘Berna-Matese’. Caterino rivela, tra l’altro, che Zagaria versava 10mila euro mensili, e 100mila euro una tantum, al clan Schiavone di Casal di Principe in base ad un accordo fatto con Francesco Schiavone, alias “Cicciariello”, cugino omonimo di Francesco Schiavone detto “Sandokan”. “Io ritiravo personalmente i 10mila euro mensili da Filippo Capaldo”, dice Caterino.
Un altro pentito, Giosuè Palmiero, divenuto affiliato nel 2007 per volere di Capaldo mentre i due erano nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, ha riferito agli inquirenti che il nipote del boss, detenuto ininterrottamente dal 2005 al 2012 nel carcere casertano, “godeva di forti appoggi dal personale della Polizia penitenziaria che gli consentivano di aver ogni genere di conforto all’interno della cella e riusciva a veicolare all’esterno diverse direttive utili per la gestione del clan attraverso colloqui con i suoi avvocati e familiari. Dopo la sua scarcerazione molte persone e imprenditori di Casapesenna andavano da lui per chiedere dei piaceri”.
Per quanto riguarda l’architetto Nocera, il gip scrive che “si procurava incarichi di direzione di lavori a Caserta grazie all’influenza sul sindaco ad opera del clan di Zagaria”. Tra gli incarichi vi sarebbe quello per il parcheggio di Via San Carlo.