Aversa – Il ritorno di Mimma Fabozzi alla presidenza dell’associazione “Maria Cristina di Savoia – Convegno di Aversa” – ha fatto registrare un’iniezione di vitalità nel sodalizio da sempre ben inserito nella realtà diocesana e significativamente presente nel contesto sociale e culturale della Città.
Dopo il successo arriso alla prima “uscita” con la visita guidata alla mostra “Gli Uffizi a Casal di Principe” e il percorso “Mater et Filia”, in collaborazione con la Fidapa di cui è attualmente Presidente Silvana Gatto, c’è stato l’appuntamento per il primo incontro di quest’anno sociale che ha per tema: “Il ruolo della donna nella Chiesa, nella famiglia, nell’arte”.
L’affollato incontro, svoltosi all’Hotel del Sole, ha avuto come ospite la professoressa Anna Grimaldi, docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso la Sun, che ha intrattenuto i partecipanti con una brillante conferenza su “Famiglia e Lavoro quotidiano nella pittura del XIX e XX secolo”. Illustrando una consistente selezione di dipinti, realizzati da tanti artisti, attivi tra la seconda metà dell’ottocento e la prima metà del novecento, Grimaldi ha seguito l’evolversi del ruolo della donna che, da una condizione diffusamente “contadina”, custode della casa e degli affetti familiari, intenta essenzialmente alla crescita dei figli e ai lavori domestici, progredisce, acquistando una sua iniziale autonomia (una volta si parlava di “emancipazione”!) e segnalandosi in specie nella letteratura, nell’arte e nel mondo del lavoro, fino alle prime esperienze di “donna imprenditrice”!
La relatrice ha iniziato il suo excursus considerando la ritrattistica ufficiale ottocentesca, relativa alla figura di Maria Cristina di Savoia, Regina di Napoli, moglie di Francesco II di Borbone. Accanto ai dipinti ufficiali del pittore accademico Carlo De Falco, ritrattista di corte, sono state proposte una serie di altre opere, poco conosciute al largo pubblico, che ritraggono “La Reginella Santa” negli ambienti privati della corte napoletana ed in preghiera. Nel corso dell’Ottocento, l’epopea risorgimentale comporta necessariamente un nuovo e diverso modo di sentire il mondo femminile e di rappresentarlo su di un piano letterario e figurativo. Fiorisce una produzione pittorica densa di passione politica, dove la donna viene raffigurata come sostenitrice dei valori politici affermatisi negli anni del Risorgimento.
Le condizioni di estrema povertà della società italiana alla fine dell’ottocento continuano a ispirare una produzione pittorica nella quale la donna, pur essendo protagonista indiscussa di molti dipinti, ne rivela le grandi difficoltà esistenziali. All’inizio del novecento, quando la società italiana vive un periodo di rinnovamento sociale e culturale, oltre che scientifico e tecnologico, il ruolo della donna cambia. In questo modo, acquista una sua dimensione sempre più evoluta sia all’interno della realtà familiare che nel mondo, con presenze significative in campo letterario, artistico e giornalistico: giustamente è stata ricordata Matilde Serao, indiscussa antesignana del giornalismo italiano e prima donna impegnata contro le violenze di genere.
Dopo questo incontro, se alla circostanza favorevole che alla Presidenza delle due Associazioni si ritrovino Mimma e Silvana – due “compagne di classe” e di banco! – si aggiungerà un rinnovato senso di collaborazione tra le associate, si potrà più agevolmente raggiungere l’obiettivo comune di incrementare “il ruolo della donna”, non solo “nella Chiesa, nella famiglia e nell’arte” ma anche nelle “arti, professioni e affari”. Questo potrà accadere proprio organizzando, in sintonia, conferenze, percorsi artistici, iniziative culturali, azioni di solidarietà, proposte di rilievo sociale e presentazioni di libri: anche valorizzando “autori e artisti nostri”! Forse, così facendo, non solo si apriranno nuovi spazi alle donne nella Chiesa e nella società, ma si offrirà un “servizio sociale” alla comunità locale, che, nonostante tante apparenze di segno contrario, ha tanto bisogno di continuare a percepire la donna, come dice Papa Francesco, “grembo accogliente che rigenera la vita”.