Aversa – La gravissima situazione dell’ufficio circondariale del Giudice di Pace di Napoli Nord finisce direttamente nelle mani del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che ha assicurato, attraverso il proprio entourage, una sua prossima visita nella città normanna. Lo ha fatto, ancora una volta, il presidente della Camera Civile di Aversa, l’avvocato Carlo Maria Palmiero, dopo aver consegnato ad Orlando, nello scorso settembre una nota sul tribunale di Napoli Nord, questa volta in occasione di un convegno organizzato da Unicost a Castel Capuano a Napoli, nella mattinata di sabato.
A portare sul tavolo del responsabile della giustizia nel governo Renzi la situazione del Giudice di Pace aversano era stata la presidente del tribunale di Napoli Nord, Elisabetta Garzo, che aveva sottolineato le carenze sia di organico che strutturali. Successivamente si era tenuta un’infuocata assemblea organizzata dalla locale Camera Civile e dall’Associazione Nazionale dei Giudici di Pace con la presenza del vicepresidente Nicola Di Foggia.
Nella nota consegnata al guardasigilli, dopo aver richiamato la precedente nota della presidente Garzo con la quale veniva “espressamente evidenziato che la situazione dell’ufficio del Giudice di Pace di Napoli Nord era grave, non riuscendo il coordinatore più in alcun modo a gestire il carico di lavoro venutosi a creare e non essendo in grado, allo stato, di poter assicurare, con successo, la futura informatizzazione dell’ufficio”. Il professionista aversano riporta una serie di dati significativi: “Un dirigente, un cancelliere, un assistente e due ausiliari, chiamati ad assistere 18 giudici e centinaia di avvocati, con un carico di 35 mila processi civili, di cui 15mila ancora da assegnare, operando in locali angusti, su due turni”. Né in aiuto del Giudice di Pace, magistrato di prossimità, molto più vicino ai bisogni dei cittadini, può venire il personale del tribunale che ha carenze in organico di amministrativi intorno al 50%.
Il rappresentante della Camera Civile ricorda che “gli avvocati, in particolare, hanno dichiarato lo stato di agitazione della categoria, delegando gli organizzatori dell’assemblea, Camera civile di Aversa e Associazione Nazionale dei giudici di pace (Napoli Nord è ancora privo di un consiglio dell’ordine, quantunque il Tribunale sia attivo da oltre 2 anni e 3 mesi) a rappresentare in ogni sede le difficoltà, con riserva di intraprendere ogni azione di protesta utile, non esclusa quella dell’iscrizione a ruolo dei processi senza pagamento del contributo unificato, onde determinare l’aggravio delle attività amministrative con l’intraprendimento delle azioni di recupero”.
Da queste considerazioni la richiesta al ministro di non far sentire trascurato un Circondario che ha tutto l’interesse a che i propri uffici funzionino meglio, onde dare efficace riscontro alle esigenze delle imprese e dei cittadini che vi operano. Per cui, ad avviso del rappresentante dei legali di Napoli Nord sarebbe auspicabile “un esame effettivo e attento del Ministero ovvero, e sarebbe ancora più auspicabile, una sua ricognizione che dia slancio alle iniziative da intraprendere e fiducia alla collettività, che molto sta seguendo tali vicissitudini attraverso la stampa”.
Riscontro che da parte dell’entourage di Orlando è giunto praticamente subito con la promessa di essere ad Aversa a visitare non solo l’Ufficio Circondariale del Giudice di Pace ma anche il tribunale di Napoli Nord che è stato l’unico nuovo ufficio giudiziario nato dalla riforma della geografia giudiziaria che ne ha chiusi tanti altri.