Macerata Campania, Festa per San Martino l’11 novembre

di Redazione

Mercoledì 11 novembre Macerata Campania è in festa per San Martino. Una festa dell’intera comunità parrocchiale che ritorna al suo splendore dopo molti decenni di assenza.

È questo un evento che vanta lontani origini, basti pensare alla statua del Santo conservata nella Chiesa Abbaziale realizzata nel 1706 dal celebre scultore Giacomo Colombo (lo stesso autore del Crocifisso di Marcianise), oppure allo stanziamento predisposto dall’Università di Macerata per l’anno contabile 1791-1792 per celebrare la festa come rilevato da Andrea Massaro nel 1987.

L’evento, organizzato dal laboratorio StefanoLab dell’Oratorio San Martino Vescovo, avrà come tema principale la “cultura del dare”. Per l’occasione verrà allestito in Piazza San Martino un Agriturismo nel quale ci saranno spettacoli musicali, degustazioni della tradizione gastronomica locale e mercatini. Il ricavato della manifestazione sarà devoluto in beneficenza.

Alle ore 17 verrà svolta la Santa Messa in onore del Santo e a seguire alle ore 18:00 la processione con la venerata statua. Chiuderanno la festa gli spettacoli musicali a partire dalle ore 19. Nell’occasione verranno presentate le tradizioni locali come la rappresentazione dei 12 Mesi a cura dell’Istituto Comprensivo di Macerata Campania, a cui seguirà l’esibizione dei nuovi emergenti Andrea Farina, Pasquale Bizzarro, Gabriele Tommasone, Salvatore Gravante, Damiano Mincione, Marica Russo, Grazia Di Matteo e Lorena Russano. Chiuderanno l’evento il gruppo “Gli amici di San Martino” e il maestro Giovanni Paolino.

San Martino nato nel 316 nell’attuale Ungheria, soldato romano prima a cui è legato il celebre episodio in cui divide il suo mantello con un povero ignudo, fu eletto vescovo di Tours nel 371. Egli inaugurò tra i vescovi la prassi, rimasta viva ancora oggi, delle visite pastorali. Resse il suo episcopato per 26 anni fino alla morte avvenuta l’8 novembre 397. La liturgia lo commemora l’11 novembre, nell’anniversario della sua inumazione. Così, la festa principale è quella dell’11 novembre, celebrata da secoli. La gioia popolare caratterizzava questo giorno, e si beveva il vino nuovo detto “vino di San Martino”, anche perché “a San Martino ogni fusto è vino”.

“Martino fu il primo cristiano non martire a ricevere gli onori degli altari nella Chiesa d’Occidente. Con la sua testimonianza – spiega don Rosario Ventriglia -indica a tutti la vocazione propria di ogni battezzato: vocazione a quella “misura alta” della vita cristiana ordinaria che si esprime nella via dell’amore. La ‘logica del dare’ che emerge dal celeberrimo episodio del mantello condiviso con il povero ignudo, attraverso il carisma di Chiara Lubich, una grande mistica cattolica del nostro tempo, apre un nuovo orizzonte nel mondo del lavoro: L’Economia di Comunione. Il pensiero chiave della sua proposta è che ci vuole una economia nuova. Chiara propone uno schema di condivisione degli utili dell’impresa. Una parte va per l’impresa stessa, per raggiungere lo scopo per cui essa è sorta. Una parte da investire per la formazione della ‘cultura del dare’, quel dare che noi abbiamo imparato dal Vangelo, come Martino, e che significa amare, amare tutti, non solo i bisognosi per i quali si opera, ma anche i dipendenti, i concorrenti, i fornitori, i clienti. La terza parte è da investire per formare ‘uomini nuovi’, uomini rinnovati dalla Sapienza del Vangelo. Questa è la seconda idea forza che noi vogliamo condividere con ‘l’Agriturismo San Martino’, il giorno 11 novembre, festa di Martino, nostro Patrono”.

Aggiunge Andrea Massaro: “Dopo i nubifragi e le alluvioni, nell’approssimarsi della festa San Martino, 11 novembre, fa capolino la nota estate legata al Santo di Tours. Le celebrazioni in onore del Santo Protettore di Macerata, grazie alle iniziative del parroco don Rosario, quest’anno assumeranno una certa solennità, come nei secoli passati. La devozione dei maceratesi verso il caritatevole cavaliere affonda le sue radici nei secoli passati. L’intitolazione della chiesa al suo nome risale, come annotato nei documenti, al VII-VIII secolo d.C.. Varie pergamene dei secoli seguenti la indicano sempre come chiesa di San Martino Vescovo. Nei lavori di restauro e ampliamento eseguiti nel 1608 dall’Abate Francesco D’Isa, fu apposta sul suo frontespizio una lapide in onore del “divo Martino”, alla cui sommità, nella lunetta, spicca ancora oggi, l’immagine del nostro santo immortalato nel sublime atto di carità verso il povero. Dello stesso secolo il superbo e grandissimo quadro che ritrae la vigorosa figura del Vescovo Martino, conservato in chiesa. La festa, un tempo solenne, sfarzosa, è andata negli ultimi decenni a scemare, ricordando la sola distribuzione dei “torroncini” offerti dagli Abati. In un documento del 1730 abbiamo letto di una solenne processione, seguita da musica e grande folla, che si riversava per il nostro paese in segno di devozione. Sarà certamente bello rivivere nuovamente quei momenti anche nella prossima festività del nostro generoso Santo Protettore”.

Il sindaco Stefano Cioffi ha avuto modo di dichiarare: “Si tratta di un evento molto sentito a Macerata Campania. Cercheremo di riportarlo ai fasti del passato celebrando, come si addice, la figura di un santo riferimento per la nostra comunità”.

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