Casal di Principe – Il 25 novembre si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Anche quest’anno, la Seconda Università di Napoli partecipa con un evento intitolato “Tutti i giorni è il 25 novembre: Basta per sempre! Valori, progetti, musica e testimonianze per dire No”.
La manifestazione, patrocinata dal Consiglio Regionale della Campania, e sorta in collaborazione con Agrorinasce e i sei comuni consorziati (Casal di Principe, Casapesenna, San Cipriano d’Aversa, San Marcellino, Santa Maria La Fossa, Villa Literno), con la Cooperativa Eva, la Fondazione Pol.i.s e A.T.S. Occhi aperti, si svolgerà il 26 novembre, dalle 17, al Teatro della Legalità di Casal di Principe, bene confiscato alla camorra e amministrato da Agrorinasce.
L’iniziativa è stata promossa dalle delegate a Sun Crea Cultura, la professoressa Lucia Monaco, e alle Pari opportunità, la professoressa Marianna Pignata, in sinergia con il Comitato Pari opportunità e con la professoressa Anna Costanza Baldry, docente del dipartimento di Psicologia, criminologa e, di recente, insignita del titolo di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Alla serata interverranno, oltre alle organizzatrici, anche il Questore di Caserta Francesco Messina, il viceprefetto nonché presidente di Agrorinasce Immacolata Fedele, l’amministratore delegato di Agrorinasce, Giovanni Allucci, il sindaco di Casal di Principe, Renato Natale, e la presidente della Cooperativa Eva, Lella Palladino. Ospite d’eccezione, cantante Fiordaliso, che, attraverso la sua voce, animerà uno spazio di condivisione culturale diffusa e partecipata. Seguirà la performance della compagnia teatrale “I Fuoricorso”.
Nell’occasione sarà presentato un ricco palinsesto di attività sulle discriminazioni di genere che coinvolgeranno diversi dipartimenti dell’Ateneo, docenti e studenti, nonché le istituzioni e le associazioni presenti sul territorio. «Abbiamo scelto come titolo ‘Tutti i giorni è il 25 novembre. Basta per sempre!’ – rivela Lucia Monaco – proprio per indicare che l’impegno sul fronte dell’eliminazione della violenza sulle donne non può limitarsi a una giornata, ma deve caratterizzare tutto il nostro operato di formatori ed operatori culturali. Per questo abbiamo chiesto ad ogni Dipartimento un impegno che continuerà per tutto l’anno attraverso una fitta rete di iniziative il cui calendario sarà presto reso noto e che saranno già in parte illustrate il 26 novembre”. In questo modo la Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne diverrà anche spunto e occasione di sviluppo per l’attuazione di pratiche di cittadinanza attiva.
«Consapevoli che l’arte e la cultura, sotto ogni forma, siano il miglior strumento per comunicare all’animo e raccontane la rabbia e l’oppressione, l’evento – prosegue Marianna Pignata – permetterà di affrontare il delicato tema della lotta contro la violenza contro le donne in tutte le sue sfaccettature, nella convinzione che la repressione non può essere l’unica risposta al dolore delle famiglie delle vittime, a quello delle donne che sopravvivono ai maltrattamenti o li subiscono in silenzio senza trovare la forza e il necessario supporto per la denuncia».
«C’è una responsabilità collettiva di fronte al problema culturale sotteso al fenomeno – aggiunge Anna Costanza Baldry – ed è soprattutto su questo fronte che l’Università può e deve giocare il ruolo centrale: sul piano della ricerca scientifica che indaga a fondo il fenomeno della violenza, le sue conseguenze, le strategie degli aggressori e quelle volte alla resistenza delle vittime; sul piano della formazione specifica dei futuri operatori; ma anche e forse soprattutto sul piano della diffusione della cultura della non violenza».
«La manifestazione – conclude Giovanni Allucci – rientra nel rapporto, strategico per il territorio, tra Sun e Agrorinasce sancito da un protocollo d’intesa. L’obiettivo è ambizioso: impegnare gli studenti e i cittadini in continue attività e riflessioni, incoraggiandoli ad essere parte attiva nella costruzione del senso civico e culturale della comunità, nella quale vivono. In quest’ottica è stata assunta la scelta della location, il Teatro della Legalità, immobile sottratto alla criminalità organizzata e trasformato in centro di aggregazione, di condivisione e di confronto collettivo su tematiche culturali ed emergenze sociali, come la sopraffazione di genere».