Carinaro – L’ex coordinatore cittadino del Partito Democratico, Biagio Masi, lancia bordate al segretario provinciale Raffaele Vitale, accusandolo di “gestione arrogante” e di non essere intervenuto sul caso delle presunte “tessere taroccate” a Carinaro.
Riceviamo e pubblichiamo:
Il segretario provinciale del Pd, Raffaele Vitale, dietro la maschera del rinnovamento, da oltre un anno porta avanti nel partito una gestione arrogante, esercitata con la sistematica violazione delle norme statutarie, finalizzata unicamente a consolidare le posizioni di potere e gli interessi dei soli amici che lo sostengono, senza neppure farsi scrupolo di provare a schiacciare coloro che, non allineati, considera nemici.
La tracotanza del segretario provinciale e degli amici di gruppo che gli fa da corona, figlia di un vecchio e becero stile di far politica, si è da tempo puntualmente manifestata anche nel circolo del Pd di Carinaro dove, proprio con la copertura e l’avallo di Vitale, da oltre un anno sono in corso continui tentativi di alterazione dei processi democratici, utilizzando metodi vergognosi, come il pilotato commissariamento del circolo e la falsificazione delle tessere, tutte azioni finalizzate ad alterare gli equilibri che in un partito sono indispensabili per garantire convivenza e collegialità.
Contro simili nefandezze nel circolo di Carinaro c’è chi, da tempo, sta elevando a voce alta vibranti proteste attraverso video-interviste ai network provinciali, petizioni scritte inviate al segretario Vitale e agli altri dirigenti provinciali e con volantini diffusi nel corso di varie riunioni casertane.
Ci sarebbe piaciuto che il segretario provinciale avesse dimostrato il coraggio di prendere una posizione pubblica in proposito, assumendosi le responsabilità proprie e dei suoi amici, smascherando quella parte del Pd locale che sostiene l’Amministrazione comunale di Carinaro, rea di aver tentato di taroccare il tesseramento.
Solo così il segretario avrebbe dimostrato di essere un segretario provinciale autenticamente interprete del rinnovamento, capace di essere, indipendentemente dal sostegno di corrente, un segretario superpartes, garante della legalità e della vita democratica nel partito.
Niente di tutto questo!
Per oltre un anno il segretario provinciale, invece, non si è degnato di spendere neppure una parola sulla situazione del circolo di Carinaro, un silenzio assordante, uguale a quello che l’Amministrazione comunale e la parte del Pd che la sostiene si impongono su tutti i più importanti fatti politico-amministrativi del Paese.
Per il momento ci limitiamo ad informare la città che i fatti ci stanno dando ragione: l’Ufficio adesioni e la Commissione provinciale di garanzia, ultimi baluardi di legalità del nostro partito, si sono espressi su tutte le questioni provinciali aperte e anche sul “caso Carinaro”.
L’Ufficio adesioni infatti qualche mese fa ha deciso di non ratificare il tesseramento, aprendo la porta alle richieste, anche per via giudiziaria, di restituzione del prezzo pagato per tesserarsi.
Lunedi 9 novembre, inoltre, la Commissione garanzia del Pd provinciale, presieduta dalla senatrice Rosaria Capacchione, ha stabilito che la recente nuova nomina di un altro commissario della sezione del Pd di Carinaro è nulla. La motivazione per la quale è stata presa una decisione così importante è che ai sensi dello Statuto nazionale del Pd il segretario provinciale non ha i poteri di commissariare una sezione, in quanto detto potere spetta al Segretario regionale o nazionale.
Ne deriva che nulla era anche la nomina dell’ex commissario, Marco Villano, l’uomo che l’anno scorso permise il taroccamento delle tessere ai suoi compagni di merenda carinaresi!
Il senso di questa norma è proprio quello di evitare che un Segretario provinciale usi il potere commissariale per “sistemare i conti” con i suoi avversari interni: proprio quello che è successo a Carinaro.
Per il momento ci fermiamo qui, ma possiamo assicurare che la battaglia non solo non ci ha fiaccato, ma anzi ci ha rinvigorito!