Aereo precipitato, pochi dubbi: “Esploso in volo”. Italiani rientrano da Sharm

di Redazione

Ormai non ci sarebbero più dubbi. L’aereo russo precipitato sul Sinai è esplodo in volo. Lo ha detto in conferenza stampa il presidente della commissione di inchiesta, Ayman al-Muokadem.

Le macerie dell’Airbus A321 sono sparse “su un raggio di 13 chilometri”, riferiscono gli investigatori a una settimana dallo schianto del volo della compagnia russa Metrojet nel quale hanno perso la vita 224 persone. E’ ancora presto, invece, per affermare con certezza cosa abbia provocato l’esplosione dell’aereo.

Fonti d’inchiesta confermano che ad oggi prevale la “tesi dell’ordigno”. Ma il presidente della commissione è più cauto: “Il comitato sta considerando tutti i possibili scenari ma fino ad ora non è giunto ad una conclusione definitiva”. Ammette, però, che “dalle scatole nere si sente un rumore all’ultimo secondo della registrazione vocale della scatola nera  che – però – è ancora in corso di analisi”. Parole che confermano quanto rilanciato dai media francesi che, citando un anonimo “inquirente”, hanno affermato che dalle scatole nere “si sente il boato di un’esplosione in volo”.

Aereo Gb evitò missile lo scorso agosto – A rendere ancora più fosco lo scenario, la rivelazione del Daily Mail, secondo cui un aereo britannico con 189 passeggeri a bordo il 23 agosto scorso ha evitato un missile mentre si avvicinava all’aeroporto di Sharm El Sheikh. Il Daily Mail scrive che un razzo è arrivato a 300 metri da un velivolo della compagnia Thomson, partito da Londra Stansted, ma il pilota ha attuato una manovra evasiva ed è riuscito ad atterrare senza problemi. Il missile sarebbe stato lanciato dalle forze armate egiziane durante un’esercitazione.

Rientrano gli italiani bloccati a Sharm – Intanto, dovrebbero rientrare stanotte in Italia i passeggeri italiani bloccati in questi giorni a Sharm el Sheikh. A bordo di un volo Easyjet faranno scalo a Londra Luton per poi imbarcarsi per Milano Malpensa.

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