Ancona – Antonio Tagliata ha ucciso Roberta Pierini con un colpo alla testa quando la donna, ferita al fianco e al braccio, era già a terra. “E’ stata “un’esecuzione”. Lo scrive il Gip Antonella Marrone nell’ordinanza che dispone la custodia cautelare per il 18enne reo confesso dell’omicidio. Diversa la versione del 18enne, che dice, usando un linguaggio da videogame: “Ho visto fumo, e ho fatto fuoco di copertura. Ho sparato a caso”.
Secondo quanto risulta dai primi accertamenti tecnici sulla scena del delitto e dall’autopsia, Tagliata ha sparato alla donna stesa a terra dall’alto verso il basso. Il marito invece, ancora ricoverato in coma nell’ospedale di Ancona, è stato inseguito dal giovane fin sul balcone di casa. L’uomo gridava “aiuto, polizia!” e la sua voce è stata sentita anche da alcuni vicini, che hanno chiamato subito 113 e il 112.
Nell’interrogatorio nel carcere di Camerino, il 18enne, assistito dall’avvocato Luca Bartolini, ha sostenuto di non avere alcuna memoria della successione dei colpi esplosi. Ha in testa l’immagine della donna distesa a terra e quella del marito, un sottufficiale dell’Aeronautica, di cui, dice, “avevo una grande paura”, che tentava di fermarlo con una sedia. Giacconi cercava una via di fuga verso il terrazzo, mentre lui, ha ammesso, continuava a sparare.
L’uomo è stato raggiunto anche da un colpo alla nuca: un foro di proiettile era ben visibile sul bordo di una tovaglia gialla appesa a stendere fuori dal balcone. Nell’appartamento i carabinieri del Ris hanno lavorato per tre giorni alla ricerca di ogni più piccolo indizio utile a ricostruire le varie fasi della sparatoria e le rispettive posizioni di vittime, assassino e anche della complice, la figlia sedicenne dei Giacconi.