È onesta e schietta Aurora Ramazzotti che conferma, a Vanity Fair, di esser una privilegiata e di vivere avventure e situazioni impossibili senza il suo cognome.
“Senza rischio, non c’è felicità” cinguetta la figlia di Eros e Michelle Hunziker che in un’intervista a Vanity Fair replica alle polemiche e alle critiche degli ultimi tempi: “Le critiche? Sinceramente mi aspettavo ben di peggio. Sono una privilegiata. So benissimo di avere avuto una possibilità che, senza il mio cognome, non mi sarebbe arrivata, o comunque non con questa facilità…” ammette. “Credo davvero nelle mie capacità, ma sicuramente là fuori c’è qualcuno molto più bravo di me che questa possibilità non l’ha avuta perché è figlio di gente comune… È da quando sono piccola che vedo mia madre in Tv e mio padre sul palco, e sogno di essere come loro” continua la baby Ramazzotti.
Travolta dalle critiche perché ritenuta la figlia “raccomandata”, Aurora risponde con piglio deciso: “Non sono bionda, non ho gli occhi azzurri, non sono magra, alta, bella. Oggi mi dicono: ‘Hai una bellezza particolare, che splendidi occhi a mandorla’. Ma, quando ero piccola, la ‘bellezza particolare’ non se la cagava nessuno. Mi dicevano: ‘Cinese’, ‘Cicciona’. Per non parlare dell’adolescenza, quel periodo orrendo dagli 11 ai 15, quando ti sviluppi, escono i brufoli, la ciccetta. Mi sono trovata bersaglio di cattiverie atroci. (…) Se in più, come è successo a me, vai su Internet e trovi le foto in costume di te e tua mamma con un titolo che suona tipo ‘Michelle 34 anni, Aurora 14, è più figa la madre della figlia’, ti senti piuttosto male.A nulla serviva che mia madre mi facesse mille complimenti: la sicurezza doveva venire da dentro di me… Mi rendo conto di essere stata, per lei, una figlia particolarmente difficile da crescere” ha detto in ultimo Aurora.