Sharm el Sheikh – Non ci sono prove per dimostrare che l’aereo russo, l’Airbus A321, della compagnia Metrojet sia precipitato, lo scorso sabato, a causa di un attentato rivendicato dall’Isis.
Avanza l’ipotesi che il velivolo sia precipitato a causa dell’esplosione di una bomba a bordo, eventualità a cui il Cremlino presta fede, contrapponendosi all’intelligence Usa e britannica.
Intanto, il premier russo, Dmitry Medvedev, ha consigliato ulteriori misure di sicurezza nei Paesi dove volano aerei russi mentre la compagnia Easyjet ha deciso di sopprimere tutti i voli che hanno come destinazione Sharm el Sheikh. Medesima situazione anche per le compagnie olandesi e ucraine.
In via preauzionale, anche il Regno Unito aveva deciso nella giornata di mercoledì di sospendere le rotte in Egitto. Il Regno Unito adotterà oggi “misure di emergenza a breve termine” per consentire ai turisti britannici bloccati a Sharm el Sheikh di rimpatriare. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri britannico Philip Hammond.
Sono circa 20mila i turisti britannici bloccati nella località egiziana: “Stiamo collaborando con le compagnie aeree e con le autorità egiziane per mettere in atto misure di emergenza a breve termine che ci consentano di rimpatriare in sicurezza i turisti britannici che sono a Sharm”, ha detto Hammond.
Le autorità dei Paesi Bassi invece hanno chiesto ai cittadini di evitare viaggi nella località turistica fino a quando non ci sarà un quadro aggiornato delle informazioni. Secondo i media, l’Olanda sta aspettando i risultati delle indagini disposte dagli investigatori britannici sulla sicurezza della regione.
Nel frattempo, fonti locali riferiscono che Adbel-Wahab Ali, responsabile della sicurezza dell’aeroporto di Sharm el-Sheikh, è stato licenziato.