I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Figline Valdarno, coadiuvati dai colleghi del comando provinciale di Napoli, hanno eseguito quatto provvedimenti emessi nei confronti di persone dimoranti nella provincia di Napoli, e in particolare di C.C., 43enne, C.A., 51enne, entrambi destinatari della misura della detenzione in carcere, L.R.C., 44enne, sottoposto agli arresti domiciliari, e B.A., 51enne, indagato. Per tutti è stato contestato il reato di furti in concorso in danno di aziende produttrici di abbigliamento di note griffe.
I provvedimenti sono stati emessi dal Gip di Firenze, Dolores Limongi, su richiesta del sostituto procuratore Leopoldo De Gregorio.
L’attività investigativa ha avuto inizio nel mese di marzo, a seguito della commissione di un furto commesso in danno di una ditta del luogo. Il prosieguo dell’indagine ha permesso di identificarne gli autori negli odierni indagati e di accertare la loro responsabilità in ulteriori episodi criminosi.
Particolare ed astuto era il loro modus operandi, assolutamente consolidato. La banda prendeva di mira aziende produttrici di abbigliamento (scarpe, borse, giacche), principalmente in pelle, sempre riconducibili alle più famose e soprattutto costose marche. L.R.C. provvedeva a noleggiare, presso differenti società, dei furgoni con cui poi si recavano in giro per l’Italia. C.C., C.A. e B.A., quindi, utilizzando il furgone a noleggio, si appostavano durante l’orario produttivo nei pressi delle ditte da colpire, attendendo all’esterno l’uscita di qualche mezzo; successivamente bloccavano temporaneamente il cancello carrabile, entravano all’interno con il loro furgone, individuavano la zona di stoccaggio delle merci pronte per la spedizione e, con un’azione fulminea, riempivano in pochissimi minuti il mezzo con il maggior numero possibile di colli, dandosi subito dopo alla fuga a forte velocità.
Una volta commesso il furto, al fine di evitare pericolosi controlli da parte delle forze dell’ordine durante il viaggio di ritorno nell’area partenopea, utilizzavano una ulteriore precauzione, ovvero quella di spedire tutta la refurtiva tramite corriere. Dopo la spedizione riprendevano tranquillamente la strada di casa ed il giorno dopo ritiravano presso la sede dello spedizioniere più vicina alla loro abitazione i colli, provvedendo poi a smerciare la refurtiva sulla piazza napoletana.
Dagli accertamenti svolti si è potuto verificare che l’attività delittuosa della banda si estendeva per tutto il territorio nazionale. In un’occasione, infatti, pedinati per tutta la giornata, sono stati seguiti mentre effettuavano sopralluoghi in ditte produttrici di capi di moda situate nelle province di Arezzo, Firenze, Modena e Mantova. Terminati i sopralluoghi, in serata, facevano rientro alle rispettive abitazioni.
Gli indagati si sono resi responsabili di cinque furti in danno di ditte operanti a Firenze e Arezzo, ai quali hanno asportato scarpe, borse e giacconi in pelle, per un valore complessivo di oltre 80mila euro.