Giubileo, Gabrielli: “No fly zone su Roma”. Papa: “Il mondo è in guerra”

di Stefania Arpaia

Roma – Proseguono le polemiche in merito al Giubileo e sono molte le voci che suggeriscono di annullare l’evento religioso soprattutto in seguito alle indicazioni dell’Fbi che vedono S. Pietro come uno degli obiettivi principali dei terroristi.

Alla presentazione del nuovo logo “Roma per il Giubileo. Obiettivi straordinari con risorse ordinarie”, il prefetto della capitale Franco Gabrielli ha dichiarato che il Giubileo si farà, proprio come ha voluto Papa Francesco. “Non ci sarà una fly zone sui cieli di Roma – ha fatto sapere il prefetto – Ci sono alcune zone della Capitale, praticamente tutta la città, che sono interdette al volo aereo per tutto il periodo del Giubileo”.

“Credo che il Paese nella sua interezza, Roma nella sua specificità, possa essere oggetto di una minaccia che ovviamente è per molti aspetti indefinita. I metodi e le tecniche possono essere le più disparate. Esiste un sistema anti-terrorismo. Il messaggio che dobbiamo dare ai cittadini è continuare a vivere la vita che è giusto che vivano. Le istituzioni devono realizzare una cornice di sicurezza dove, ribadisco, non esiste il rischio zero”.

“Di messaggi, allarmi, sollecitazioni ne avremo in maniera industriale perché spesso risponde agli interessi più disparati, a chi vuole creare confusione, a chi ha obiettivi più sofisticati. Anche l’orologio rotto, due volte al giorno segna l’ora esatta”.

“Mi aspetto che le comunità islamiche assumano una netta posizione senza se e senza ma – ha detto – C’è un attacco da parte di criminali e le prime vittime sono proprio gli islamici. Pretendiamo dalle comunità islamiche un atteggiamento di collaborazione”. 

Il presidente di Federalberghi Roma Giuseppe Roscioli: “Dopo gli attentati, i tour che passavano per Parigi e arrivavano a Roma sono stati quasi tutti cancellati. A venir meno sono stati soprattutto i potenziali visitatori provenienti dal sud est asiatico, Giappone, Cina, Corea. Hanno retto meglio americani e europei”.

Anche il Papa, durante la celebrazione della Santa Messa, è tornato a trattare del tema della guerra. “Tutto il mondo oggi è in guerra per la quale non c’è giustificazione. La mancanza di volontà di ricerca della strada della pace porta al pianto di Dio. E coloro che causano e vogliono la violenza sono maledetti, sono delinquenti”, ha detto il pontefice, giovedì mattina, in Casa Santa Marta.

“Oggi Gesù piange. Perché noi abbiamo preferito la strada delle guerre, la strada dell’odio, la strada delle inimicizie. Siamo vicini al Natale: ci saranno luci, ci saranno feste, alberi luminosi, anche presepi, tutto truccato: il mondo continua a fare la guerra, a fare le guerre. Il mondo non ha compreso la strada della pace”.

“Cosa rimane di una guerra, di questa, che noi stiamo vivendo adesso? Rovine, migliaia di bambini senza educazione, tanti morti innocenti e tanti soldi nelle tasche dei trafficanti di armi. Una volta, Gesù ha detto: “Non si può servire due padroni: o Dio, o le ricchezze”. La guerra è proprio la scelta per le ricchezze”.

“Dobbiamo chiedere la grazia del pianto, per questo mondo che non riconosce la strada della pace. Che vive per fare la guerra, con il cinismo di dire di non farla. Chiediamo la conversione del cuore. Proprio alla porta di questo Giubileo della Misericordia, che il nostro giubilo, la nostra gioia sia la grazia che il mondo ritrovi la capacità di piangere per i suoi crimini, per quello che fa con le guerre”, ha concluso il pontefice.

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