Gragnano (Napoli) – Ciro Moccia, titolare di alcuni pastifici a Gragnano, in provincia di Napoli, e di alcuni supermercati sia a Gragnano che a Capri, è rimasto ferito nella tarda serata di venerdì in un agguato. E’ stato sorpreso da un uomo armato di pistola mentre, in auto con il figlio, stava aspettando che si aprisse il cancello elettrico della sua abitazione.
Poco prima aveva chiuso una tavola calda di sua proprietà e stava tornando a casa con il figlio a bordo della loro Mercedes. Nei pressi della loro abitazione, che si trova in via Fratte, al confine tra i comuni di Gragnano e Castellammare di Stabia, hanno avvertito un paio di esplosioni, scambiate per fuochi d’artificio. In realtà, secondo quanto accertato dagli investigatori del commissariato di Castellammare di Stabia, erano due colpi di pistola che hanno raggiunto la vettura nel paraurti.
Padre e figlio stavano aspettando l’apertura del cancello quando l’uomo armato è entrato in azione: si è avvicinato al lato passeggero della Mercedes e, tenendo la pistola rivolta verso il basso, ha iniziato a sparare. Molti i colpi esplosi: la polizia scientifica ha trovato a terra 12 bossoli. Uno di questi ha trapassato la carrozzeria della macchina e ha raggiunto Moccia a un polpaccio. Al termine dell’assalto l’uomo si è dileguato.
45 anni, erede di una tradizione centenaria di lavorazione della pasta di Gragnano, Ciro Moccia rappresenta l’emblema dell’imprenditoria dell’arte bianca che impone con successo il Made in Italy sul piano internazionale. E stamattina ha postato su Fb una sua interpretazione: “Troppe cose penso in queste ultime ore, specie che in vita mia ho fatto sempre e solo del bene e creato posti di lavoro onestamente…Forse ho sbagliato?”.
Moccia è presidente del Nuovo Consorzio per la tutela della Pasta di Gragnano Igp, appartenente a una famiglia di imprenditori della pasta, con il popolare marchio “La Fabbrica della Pasta”, titolare di supermercati alimentari della catena “Decò”, anche a Capri e, di recente, di un ristorante e pizzeria di grido, aperto nel centro di Gragnano, nel palazzo dell’ex pastificio Di Nola chiuso negli anni Sessanta e riaperto dalla famiglia Moccia con il nome “La Locanda della Pasta di Gragnano”, con grande successo di pubblico.
Sul popolare social, in risposta alle parole della vittima dell’agguato, sono innumerevoli gli attestati di solidarietà. Gli amici dell’imprenditore accusano i suoi ‘nemici’ di “invidia, ignoranza e barbarie”, ma nel contempo parlano di “omertà”, non escludendo sospetti sulla mano criminale che potrebbe nascondersi dietro questo agguato sul quale gli investigatori indagano senza escludere alcuna pista, dal racket al tentativo di rapina, considerando che a un mese dal Natale le organizzazioni camorristiche impongono da sempre il “pizzo per i carcerati”.
Vincenzo Zurlo, presidente dell’Associazione anticamorra “LegalmenteItalia” scrive: “Esprimo la massima vicinanza possibile all’amico Ciro Moccia, vittima di un vile agguato. Ciro è da sempre dalla parte della legalità, per anni ha avuto come unico interlocutore le forze di polizia. In questa Gragnano atrofizzata ed incapace di reagire, persone come Ciro sono dei rivoluzionari. Sì proprio così, dei rivoluzionari, perché in questa città per un imprenditore (l’unico) andare ai convegni sulla legalità e nelle caserme a denunciare significa dare il buon esempio. Significa vincere il muro dell’omertà, ed a Gragnano questo non si fa!!». «È difficile Ciro! – continua Zurlo – In un momento dove è più facile andare che restare ti invito a nome mio, dell’associazione LegalmenteItalia e dalla Gragnano laboriosa a continuare ad essere rivoluzionario. Del resto nella vita vince sempre chi resta e mai chi scappa! …e tu sei nato vincente!! Estendo la solidarietà alla mamma ed ai fratelli che da anni fanno con lui staff Antonino, Marianna e Susanna”.