7 attacchi terroristici e 127 morti, oltre che 80 feriti in pericolo di vita, questo è il bilancio del venerdì di sangue vissuto nella serata del 13 novembre a Parigi. Sul web lo Stato islamico ha rivendicato gli attacchi con messaggi del tipo: “La Francia manda i suoi aerei in Siria, bombarda uccidendo i bambini, oggi beve dalla stessa coppa”.
Messaggi che si riferiscono ai bombardamenti francesi, con l’alleata partecipazione russa, nel medioriente. Nelle ultime ore è arrivata anche un’altra minaccia dell”Isis, che ha pubblicato un video, senza data, in cui fa sapere alla Francia: “Non vivrete in pace finché continueranno i bombardamenti”.
“È un atto di guerra compiuto dall’esercito dell’Isis”. Lo ha detto il presidente francese, Francois Hollande, parlando in diretta tv ai francesi. “Le forze di sicurezza e l’esercito sono mobilitate al massimo livello”.
Una guerra di religione e di cultura che si intreccia con una guerra economica e le cui conseguenze hanno lasciato senza parole l’intero pianeta. Il mondo occidentale e non solo, soprattutto sui social, si stringe attorno ai parigini con hashtag quali: “#prayforparis”, “noussommesfrançais” e altri.
I supporters dell’Isis, invece, hanno twittato o postato dichiarazioni di tutt’altro tipo: “#Parigibrucia”, scritto in arabo, poi bloccato dagli utenti e dagli hacktivist.
E ancora: “Il sapore del sangue francese è buono”, scrive un utente che posta anche un’emoticon per ribadire il suo delirante messaggio, aggiungendo poi: “Ma il sapore del sangue americano è ancora più buono. Lo gusteremo presto”.
Dabiq France lancia l’invito a ricordare il 14 novembre per gli europei come l’11 settembre per gli americani.
Dopo un periodo di silenzio, la propaganda jihadista sembra dunque aver ritrovato un’aberrante forza. Anche gli hacker del Cyber Califfato sembrano essere tornati attivi. Tra le varie foto pubblicate, anche un fotomontaggio che ritrae Francois Hollande in ginocchio davanti alla Torre Eiffel, sovrastato dalla minacciosa immagine di Jihadi John, probabilmente ucciso in Siria.
Il sito di intelligence The Site ricorda come recentemente si sia registrata anche una serie di attacchi contro siti francesi, all’insegna dell’hashtag #FranceUnderHacks (Francia sotto gli hacker).
Inoltre, nei mesi scorsi la propaganda jihadista aveva annunciato che avrebbe colpito “Parigi prima di Roma”. Su Twitter i simpatizzati del regime del terrore sostengono che dopo Parigi “il prossimo attacco sarà a Londra, Washington e Roma”. Non mancano le minacce a Spagna e Portogallo, territorio dell’antico Califfato in Europa.
Intanto, la penisola è particolarmente preoccupata per il Giubileo, celebrazione simbolo della cristianità, che avrà inizio a partire dall’8 dicembre.
A un’intervista in diretta al Tg1 il Presidente della Commissione Esteri, Pier Ferdinando Casini, ha affermato: “Possiamo aspettarci anche noi brutte pagine sui giornali, ma oggi serve prevenzione, i cittadini devono essere chiamati senza isterismi a essere sempre attenti”.
Il ministro dell’Interno, Alfano, invece, annuncia l’innalzamento delle misure di sicurezza, convocando per sabato mattina alle ore 9.30 il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica che sarà in via eccezionale presieduto dallo stesso premier Renzi.