Arriva, dopo sei anni di concerti e di live, il primo album dei Baustelle registrato dal vivo. Il progetto musicale si intitola “Roma Live!” e raccoglie 14 canzoni eseguiti in tre diversi concert con tre diverse formazioni (orchestra sinfonica, sezione fiati e quartetto d’archi). “Era il tour di Fantasma, un disco che aveva tante anime e si prestava a essere interpretato in vari modi”, dice Francesco Bianconi, il cantante. “Anche noi abbiamo tante anime – osserva Rachele Bastreghi, che con Claudio Brasini costituisce il resto della band -. A volte emerge quella più rock, altre volte siamo più pop, altre ancora proviamo a sperimentare”.
Un disco che a sentire Bianconi preannuncia l’inizio di un secondo tempo nella vita musicale ed artistica della band: “Non mi dispiace pensare a questo album come a una specie di fine del primo tempo e inizio del secondo. Di Fantasma qualcosa ci rimarrà dentro per sempre, nell’approccio a scrivere canzoni e dischi, come non era mai successo prima. D’altra parte però è un disco così ingombrante che quello che faremo dopo sarà molto diverso”. Ed infatti la band sta già lavorando a piccoli abbozzi anche se una canzone vera e propria ancora non c’è.
Una carriera, quella dei Baustelle, che nei 20 anni è cambiata moltissimo, così come anche la caratura dei loro concerti: “Esperienza, ma anche studio, allenamento. Per tanto tempo ci hanno detto che eravamo bravi in studio ma non dal vivo: abbiamo fatto tesoro delle critiche, cantiamo meglio, siamo più sicuri e in generale lo spettacolo è più maturo. Credo che il cambiamento vero sia arrivato con I Mistici dell’Occidente, e il prossimo tour sarà ancora meglio”. Un album che contiene però anche due cover: “Ci sono sembrate particolarmente riuscite e particolarmente nostre. A volte ti impossessi a tal punto di una canzone altrui che diventa tua anche se non l’hai scritta tu: è successo con Leo Ferrè, di cui abbiamo ripreso Col tempo e con i Divine Comedy (Signora ricca di una certa età), più che con altre cover che pure suoniamo spesso, come Stranizza D’amuri di Battiato”.
E a chi chiede loro se son soliti scrivere brani nuovi mentre sono in tour, la band, all’unisono, risponde: “Si può fare, ma a noi non capita quasi mai. Sono fatto alla vecchia maniera, preferisco prendermi del tempo per scrivere, poi andare in studio a registrare e infine suonare dal vivo. Però i tempi cambiano, c’è chi è sempre in giro a fare concerti, magari inventando un nuovo nome per un vecchio tour. Certo, ma vogliamo essere onesti con chi ci ascolta. Per noi non ha senso star sempre fuori inventandosi nuove cose, preferiamo suonare quando abbiamo qualcosa da comunicare”.