Seat Pagine Gialle, 14 indagati per bancarotta

di Redazione

Torino – I finanzieri del Nucleo Polizia Tributaria Torino, all’esito di una complessa indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica durata due anni, hanno eseguito le misure cautelari interdittive, emesse per il reato di bancarotta fraudolenta, nei confronti di 11 componenti dell’ex consiglio di amministrazione e tre del collegio sindacale di Seat Pagine Gialle spa, in carica tra il 2003 ed il 2004, in relazione alle operazioni straordinarie effettuate in quegli anni ed alla distribuzione di un maxi dividendo di oltre 3,5 miliardi di euro.

L’attività d’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto del pool penale dell’economia della Procura della Repubblica di Torino, Vittorio Nessi, e dal sostituto Valerio Longi, ha permesso di ricostruire i passaggi salienti della complessa sequenza di operazioni straordinarie, che ha portato alcuni fondi lussemburghesi di private equity – attraverso un’articolata catena societaria – ad acquisire nel 2003 il pieno controllo della Seat Pagine Gialle ed a beneficiare – attraverso gli amministratori dell’epoca (alcuni dei quali con interessenze nei fondi stessi) – della distribuzione di un maxi dividendo da oltre 3 miliardi e mezzo di euro, finanziato con un’operazione tutta a debito verso Seat Pagine Gialle.

In particolare, nella seconda metà del 2003, la Silver spa (veicolo societario controllato totalitariamente da Spyglass spa, i cui soci di riferimento – attraverso una catena di società lussemburghesi – erano alcuni fondi private equity) ha acquisito il controllo di Seat Pagine Gialle, per complessivi 3,1 miliardi di euro, di cui 2,2 facendo ricorso al debito. Successivamente all’acquisizione del controllo, la Seat Pagine Gialle è stata fusa per incorporazione nella Silver e quindi – quest’ultima – nella Spyglass, con immediato mutamento della denominazione sociale in Seat Pagine Gialle, così accorciando la catena di controllo verso i fondi private equity.

Al termine delle predette operazioni, nel corso del 2004 il Consiglio di Amministrazione di Seat Pagine Gialle– espressione dei fondi private equity – ha deliberato la distribuzione straordinaria di un dividendo di quasi 3,6 miliardi di euro, finanziato attraverso il ricorso a linee di credito, così facendo lievitare l’indebitamento della società a 4 miliardi di euro a fine 2004. Negli anni successivi la storica azienda torinese non è riuscita a sostenere il peso di tale indebitamento, essendo così ammessa al concordato preventivo nel 2013.

La ricostruzione operata dalle Fiamme Gialle nelle indagini preliminari ha portato a ritenere che il dividendo straordinario distribuito agli azionisti nel 2004 – generato da un pesante indebitamento – fosse mosso da logiche di puro profitto dei soci di riferimento, contrario agli interessi della società, in quanto non finalizzato ad un miglioramento della struttura patrimoniale e/o finanziaria della stessa ed a danno anche del ceto creditorio.

Gli 11 ex amministratori, alcuni rimasti in carica anche fino al 2012, ed i tre sindaci di Seat Pagine Gialle, ancora in carica fino all’autunno del 2014 – tutti colpiti dal provvedimento emesso dal giudice per le indagini preliminari, Loretta Bianco – non potranno esercitare per 12 mesi attività imprenditoriali, professionali ed uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese. Tali soggetti ricoprono oggi importanti cariche – anche fino ad una ventina contestualmente – in qualità di amministratori o sindaci, nell’ambito di gruppi societari quotati a livello internazionale e/o di aziende di rilevanti dimensioni. I provvedimenti sono stati trascritti presso le Camere di Commercio e notificati dalla Guardia di Finanza anche agli ordini professionali di riferimento.

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