Terrorismo, Orlando: “Più intercettazioni”. Alfano: “Dal 2015 61 espulsi”

di Stefania Arpaia

Roma – Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, al termine di un vertice in via Arenula convocato per individuare novità per la prevenzione e il contrasto del terrorismo in vista del giubileo, ha annunciato nuove misure di sicurezza.

“Un tempo lo scambio delle notizie avveniva solo per telefono. Oggi gli strumenti sono molti di più e la rete offre infinite opportunità. Per questo dobbiamo potenziare i nostri sistemi di intercettazione e questo oggi abbiamo deciso. Sulle PlayStation? Sì, ma anche su tutte quelle chat legate ad altri programmi come, ad esempio, quelli per scaricare musica”, ha dichiarato durante l’incontro.

“Stiamo chiedendo di dare vita a una Procura europea antiterrorismo, ma questa posizione è minoritaria a livello Ue. In merito è necessaria una battaglia politica”, ha aggiunto alla fine del vertice antiterrorismo sul Giubileo.

“Dobbiamo denunciare – ha detto Orlando – che a livello europeo un salto di qualità sulle indagini sul terrorismo internazionale non c’è ancora stato. La risposta dell’Europa in termini di cooperazione giudiziaria non è all’altezza della sfida che dobbiamo affrontare”.

“Sono necessarie maggiori intercettazioni alla luce delle nuove tecnologie, rafforzare la capacità di capire, con più traduttori, e aumentare la cooperazione tra le Procure con il supporto dell’informatica”.

“La rete – ha proseguito – offre numerose opportunità di comunicazione, nelle indagini antiterrorismo è stato segnalato anche l’uso delle Playstation, per questo ogni forma di messaggio va monitorata con nuovi strumenti. Ci vogliono più tecnici e più mediatori culturali all’interno delle carceri, per impedire quelle forme di radicalizzazione che in altri Paesi si sono sviluppate proprio in quel contesto”.

Negli giorni successivi agli attentati di Parigi, Sony aveva risposto pubblicamente al premier belga Jan Jambon, che aveva dichiarato come PlayStation fosse un veicolo dal monitoraggio difficile. L’azienda di fatto ammette che il sistema può essere “abusato” da malintenzionati, ma dichiara anche di incoraggiare gli utenti e le aziende di videogame a segnalare comportamenti sospetti.

Intanto, il ministro dell’interno Angelino Alfano ha annunciato che le indagini sui foreign fighters proseguono e che nella serata di giovedì un marocchino di 35 anni, residente a Milano, è stato espulso.  “Con quello odierno – ha aggiunto il ministro – gli espulsi dalla fine dello scorso anno sono diventati 61”.

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