Città del Vaticano – Monsignor Lucio Angel Vallejo Balda, 54 anni, segretario della Prefettura degli Affari economici della Santa Sede, e la pr italiana Francesca Immacolata Chaouqui, 33 anni, sono stati arrestati in Vaticano per aver sottratto e divulgato notizie riservate.
I due facevano parte della commissione di studio e indirizzo sull’organizzazione della struttura economico-amministrativa della Santa Sede (COSEA), istituita nel luglio 2013 per vagliare carte e conti di tutti i dicasteri, e per suggerire riforme per la razionalizzazione delle spese e una migliore gestione complessiva.
Sarebbero responsabili della fuga dei documenti pubblicati nei libri “Avarizia” del cronista dell’Espresso, Emiliano Fittipaldi, e “Via Crucis” del giornalista Mediaset, Gianluigi Nuzzi.
Secondo fonti locali, è stato proprio Vallejo a far inserire la donna nella commissione. Su di lei erano sorti dubbi sin dall’inizio a causa di alcuni tweet in cui parlava di una presunta leucemia di papa emerito Benedetto XVI. La donna si era giustificata speigando che qualcuno si era impossessato del suo account e aveva pubblicato falsità per screditarla.
Le indagini sul caso “Vatileaks” condotte dalla Gendarmeria e dalla magistratura d’Oltretevere ha condotto al loro arresto ma Chaouuqui è stata rilasciata in mattinata, dopo aver offerto la propria collaborazione.
Il caso è esploso durante il viaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale della Gioventù di Rio perché solo allora Bergoglio è stato portato a conoscenza del fatto che la pr su Internet prima della nomina, e per anni, aveva postato dei tweet che stavano creando un serio imbarazzo all’interno delle Sacre Mura. In molti esaltava la stagione di Vatileaks, in altri accusava il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone.
Vallejo invece è considerato il nuovo “corvo” ed è stato rinchiuso nella stessa cella di Paolo Gabriele, l’ex maggiordomo papale accusato di aver trafugato e diffuso le carte segrete di Benedetto XVI nel precedente scandalo Vatileaks.
Intanto, Papa Francesco è stato informato dei provvedimenti dalla giustizia vaticana in merito alla fuga di documenti riservati e ha dato la sua approvazione. Diffusa dalla Santa Sede una nota che avverte provvedimenti anche per i libri di Nuzzi e Fittipaldi, ancora non pubblicati: “Quanto ai libri annunciati per i prossimi giorni va detto chiaramente che anche questa volta, come già in passato, sono frutto di un grave tradimento della fiducia accordata dal Papa e, per quanto riguarda gli autori, di una operazione per trarre vantaggio da un atto gravemente illecito di consegna di documentazione riservata, operazione i cui risvolti giuridici ed eventualmente penali sono oggetto di riflessione da parte dell’Ufficio del Promotore in vista di eventuali ulteriori provvedimenti, ricorrendo, se del caso, alla cooperazione internazionale”.
“Pubblicazioni di questo genere – conclude la nota – non concorrono in alcun modo a stabilire chiarezza e verità, ma piuttosto a generare confusione e interpretazioni parziali e tendenziose. Bisogna assolutamente evitare l’equivoco di pensare che ciò sia un modo per aiutare la missione del Papa”.