Giugliano (Napoli) – Bebe Cave e Guillaume Delaunay, i due attori protagonisti della fiaba “La Pulce”, contenuta nel film “Il racconto dei racconti” di Matteo Garrone, ispirato all’opera “Lo cunto de li cunti” del grande autore seicentesco giuglianese Giovan Battista Basile, sono arrivati a Giugliano in occasione della proiezione della pellicola al Primo Circolo Didattico.
L’evento è stato organizzato dal presidente dell’associazione culturale Liberal Domenico Ciccarelli e dal direttore artistico Domenico Basile, avendo avuto il supporto di altre venti associazioni culturali, come la Pro Loco, creando un vero e proprio comitato promotore dell’evento, per sostenere il grande progetto di riscoperta culturale e letteraria del territorio.
“Garrone ha creato un progetto di diffusione dell’opera del Basile a livello cinematografico, e noi come città patria di quest’autore straordinario dobbiamo elogiarlo con la creazione di un circuito culturale con la trasformazione del centro storico in un museo all’aperto, le chiese sconsacrate diventeranno un contenitore di arte alla riscoperta del Basile e non solo a partire dal 2016. Per elevare l’immagine di Giugliano bisogna prima di tutto investire sulla cultura e sulla valorizzazione del territorio”, ha commentato il sindaco di Giugliano, Antonio Poziello.
La proiezione nelle scuole del film di Garrone ha suscitato anche un po’ di malumore. Gli ambienti tetri, il senso del grottesco, e soprattutto qualche scena di nudo hanno destato malumori in alcuni genitori, tanto che alcuni di essi hanno vietato ai propri figli di vedere il film mentre alla scuola ‘Cante’ alcuni alunni si sono alzati durante la proiezione e sono andati via.
Il film di Garrone, comunque, non è vietato ai minori, come ha sottolineato il dirigente scolastico Giovanni Rispo: Certo è che alcune scene sono molto forti, ma l’ambientazione onirica e grottesca è tipica delle opere del Basile. Il nostro corpo docenti, inoltre, ha agito descrivendo agli studenti il film e le sue caratteristiche. Qualcuno si potrà essere impressionato, ma noi siamo stati sensibili su questa tematica, tanto da ospitare gli alunni che non volevano visionare in film in altre classi, anche perché la visione del film non era obbligatoria”.