Napoli – Non è solo solidarietà, ma vogliamo discutere insieme ai cittadini come costruire processi democratici di mobilitazione con cui non si vogliono dire dei no, ma si vogliono sostenere altri modelli di crescita sociale e di costruzione dell’occupazione”. Così il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, ha spiegato le ragioni della propria presenza all’assemblea pubblica dei comitati di Bagnoli.
L’incontro è avvenuto nella sede della X Municipalità di via Acate, ed ha visto la partecipazione anche del sindaco di Napoli Luigi de Magistris. Al centro del dibattito la contrarietà al decreto Sblocca Italia che ha di fatto conferito i poteri sulla bonifica del quartiere ad un commissario (Salvo Nastasi) in gran parte estromettendo il Comune.
Un provvedimento oggetto di ricorso al Tar da parte di Palazzo San Giacomo. “Credo che l’obiettivo sia quello di avere una decisione nel merito e se possibile anche con la sospensiva del provvedimento. Quindi noi siamo soddisfatti di questo risultato raggiunto – ha spiegato il Sindaco a proposito del rinvio della decisione ottenuto oggi – La notizia importante è l’aver chiesto di trattare insieme merito e sospensiva a breve. Questo è importante perché devono da un lato arrivare altri rincorsi ad aduvandum, compresa la curatela, dall’altro c’è il nuovo presidente del Tar, venuto da poco, e la mole di studi è notevole”.
La partecipazione all’assemblea dei comitati di Bagnoli nasce dalla “consapevolezza che bisogna costruire reti sociali nei territori – ha aggiunto Landini – Si deve far partecipare la gente alle decisioni; noi non abbiamo mai pensato di entrare in politica né di snaturare il ruolo del sindacato, ma siamo convinti della necessità di unire ciò che oggi è diviso sul piano sociale e di lavorare per affermare un nuovo modello sociale di sistema produttivo”.
“La presenza – ha sottolineato poi Landini – è coerente con le nostre battaglie perché oggi politica industriale significa anche tutela ambientale, valorizzazione dell’ambiente che è un’opportunità sia sul piano del lavoro che di un cambiamento culturale che ponga il problema di cosa produrre, di come produrre e della sostenibilità”.
“La cabina di regia posta dall’articolo 33 rappresenta una delle articolazioni di abuso di potere tra le più gravi nella storia di questo Paese – ha rincarato la dose de Magistris – La nostra presenza in quella cabina di regia è dimostrare che siamo e saremo delle sentinelle della Costituzione e non permetteremo a nessuno di fare passi in avanti in questo disegno criminale che si sono configurati”.
“Attraverso l’articolo 33 – ha poi precisato il primo cittadino – si cancella la costituzione Repubblicana. Con lo Sblocca Italia questo governo espropria i cittadini, si prende Bagnoli e la consegna a mafiosi e prenditori. Gli uffici della Procura della Repubblica dovrebbero capire cosa è accaduto e non solo venire in Comune a prendersi gli atti del caso Ruben per dire che il Comune ha commesso un reato. Vorrei che i miei ex colleghi si accorgessero che l’articolo 33 è un reato e un sopruso istituzionale che crea una commistione tra pubblico e privato, individuando già i beneficiari di tutta questa operazione”.
De Magistris ha infine parlato di una “violenza istituzionale di un governo autoritario capace di fare quello che nemmeno Fornero e Gelmini insieme hanno fatto”.