Caserta – Il 25 novembre 2015 è entrata in vigore l’attuazione della legge 161 del 30 ottobre 2014, ed in particolare l’art. 14, che obbliga l’Italia ad adeguarsi a disposizioni emanate dall’Unione Europea concernenti aspetti dell’organizzazione dell’orario di lavoro in ambito di Sanità Pubblica.
Pochi elementi di novità, ma essenziali per ristabilire la centralità del lavoratore in ambito sanitario e delle relative responsabilità dei dirigenti preposti. Cambiano le regole su riposo e orari di lavoro di medici e infermieri. Si impone al personale sanitario il rispetto delle 11 ore di riposo consecutivo ogni 24 ore e di non superare le 48 ore lavorative settimanali. Pausa obbligatoria tra due turni in corsia per evitare turni massacranti e di conseguenza offrire un servizio migliore. Queste disposizioni hanno mandato in difficoltà un po’ tutti gli Ospedali.
Anche l’Azienda Ospedaliera S.Anna e S.Sebastiano di Caserta, già di per sé, carente di personale (solo in parte colmato da lavoratori in somministrazione), ha visto in questi giorni richiedere nuovo personale infermieristico somministrato per sopperire le necessità di reperibilità necessaria ad assicurare la presenza di un infermiere per turni notturni.
Una nuova richiesta di 1800 ore in somministrazione trasformate con l’assunzione di ulteriori 12 infermieri inviate dall’ApL Tempor per sopperire tale emergenza e per colmare un vuoto nella pianta organica dell’AO di Caserta che alla luce della nuova normativa non è più sopperibile con turnazioni e ore di lavoro che sforavano abbondantemente quelle consentite dalla normativa vigente. Proprie per queste motivazioni, da tempo, sui vari tavoli istituzionali, come FELSA Cisl Campania – Coordinamento Territoriale di Caserta, sindacato di categoria rappresentante il lavoro somministrato, abbiamo sempre avanzato la proposta di portare tale personale dalle attuali 30 ore settimanali alle 36 ore previste dal CCNL della Sanità Pubblica.
Non abbiamo mai compreso la chiusura dei vari Direttori Generali e Commissari succeduti negli ultimi due anni. Nonostante la presenza dei lavoratori in somministrazione (ad oggi sono circa 150), le ore di reperibilità e le ore di straordinario, alla luce di una reale esigenza organizzativa, venivano utilizzate oltre il limite previsto dalla legge.
Mentre tutto questo accadeva, i lavoratori somministrati sono rimasti sempre a 30 ore settimanali. Abbiamo denunciato questo abuso su tutti i tavoli, abbiamo portato la questione anche in Direzione Provinciale del Lavoro, prima nel settembre del 2013 e poi a marzo del 2014. Su questo argomento non abbiamo mai avuto risposte chiare.
Perché abusare degli straordinari e tenere i lavoratori in somministrazione con contratto part-time e non portarli a 36 ore? Ci è voluta una nuova legge che pubblicasse delle tabelle sanzionatorie e equiparasse i dirigenti a “datori di lavoro”, responsabili diretti dei turni, per smuovere un qualcosa che fino ad oggi sembrava irremovibile.
Lavoreremo affinchè gli attuali Commissari, soprattutto in vista della nuova gara d’appalto per il lavoro somministrato, possa tenere conto della nostra richiesta di portare questi lavoratori da part-time a full-time. Questo consentirebbe una gestione dei reparti da parte dei dirigenti più snella, meno stressante, e soprattutto, consentirebbe di organizzare una turnazione del personale consona alla nuova normativa.
Iodice Magliacano Angelo
Felsa Cisl Campania
Coordinatore Territoriale di Caserta