Aversa – Potrebbe sembrare un’idea fantasiosa ma alcuni eventi della politica cittadina sembrano essere i primi tasselli di un puzzle che potrebbe concludersi con la candidatura dell’ex sindaco Giuseppe Sagliocco.
E’ una sensazione personale ma apprendere che, dopo avere affermato di non avere intenzione di ricandidarsi, definendosi un “cittadino attivo”, attento ai problemi di Aversa per dare un contributo esclusivamente personale, l’ex sindaco si sia riciclato, tornando alla politica attiva nelle fila del Nuovo Centrodestra, lascia spazio al dubbio.
Premesso che per l’ex sindaco essere nell’Ncd non è una nuova scelta politica ma un ritorno avendo già aderito al partito di Angelino Alfano quando, alcuni mesi or sono, come primo dei non eletti, era rientrato in consiglio regionale in sostituzione di Angelo Polverino, sospeso dalla carica per problemi giudiziari collegati ad uno scandalo scoppiato nell’Asl Caserta, un rientro fatto alla grande, essendo stato inserito nell’organigramma provinciale del Ncd con il ruolo di coordinatore degli enti locali, è un primo tassello del puzzle che, forse Sagliocco ha nella mente.
Il secondo è l’ingresso nell’Ncd di Luigi Vargas, uno dei suoi fedelissimi, investito della carica di responsabile della zona 4 comprensiva dei comuni di Aversa, Casaluce, Carinaro, Cesa, Frignano, Lusciano, Parete, San Marcellino, Teverola, Trentola-Ducenta, Villa di Briano. E se tanto ci dà tanto c’è da aspettarsi che nel partito d Alfano possano approdare anche gli altri fedelissimi di Sagliocco.
Il terzo tassello è la nascita dell’associazione politico culturale presieduta da Rosario Capasso ‘Aversa a Testa Alta’ che sembra essere la figlia dell’associazione politico culturale ‘Noi Aversani’, trampolino di lancio per Sagliocco sindaco che fece da nucleo di aggregazione delle forze di centro destra.
Tre pezzi di un puzzle apparsi come per incanto quasi in contemporanea che danno, ma sottolineo è una considerazione personale, la sensazione che il vecchio politico di razza non sia stanco di correre per conquistare l’ennesima poltrona.
Del resto, come affermato dai suoi tanti sostenitori, come sindaco Sagliocco non ha poi amministrato male, realizzando opere senza dubbio avviate da altri perché, come accade sempre per le lungaggini della burocrazia, chi mette il seme quasi mai raccoglie. Opere che, però, erano rimaste al palo, forse per incapacità di attivare gli ingranaggi che ne impedivano la conclusione, recuperando crediti dell’Ente e avviando altre opere rimaste incomplete, non per la conclusione anticipata della consiliatura, bensì per la volontà di fare tutto da solo. Se si fosse fidato dei collaboratori ed avesse affidato, limitandosi a controllare, forse in città non vi sarebbero tante opere incompiute. Ma probabilmente Sagliocco ha fatto un bilancio, suo personale, non diffuso alla stampa, dei tre anni di gestione, ha preso atto degli errori e punta a correggerli sedendo ancora sulla poltrona di sindaco.