Elezioni, spunta il nome del cardiochirurgo Caianiello: “Ci penserò”

di Livia Fattore

Aversa – Giuseppe Caianiello. Un cardiochirurgo di fama per curare Aversa. Un nome che sembrerebbe mettere d’accordo le diverse anime del Pd e Fi passando per il centro, fosse solo per la sua professione. Non ci sono comunicati ufficiali né dichiarazioni in merito, ma gli addetti ai lavori sanno con certezza che la diplomazia politica locale si starebbe muovendo in questo senso. L0ipotesi è quella di creare una grande coalizione che vada al di là dei partiti. Anche perchè di partiti con i loro simboli ufficiali rischiano di essercene veramente pochi: Pd, M5S, Ncd e, forse, Fi se si riuscirà a superare l’annoso dualismo tra le due fazioni in campo.

Un nome che potrebbe, stando ai numerosi si dice in campo, potrebbe superare anche l’indicazione della già avvenuta individuazione dell’ex consigliere comunale Marco Villano quale candidato alle primarie del centro sinistra che sarebbe semplicemente bypassate.

Sull’argomento il diretto interessato, il dottor Caianiello, sembra, però, scendere dalle nuvole, anche se non si fa trovare affatto impreparato sull’argomento. “In questi giorni – ci spiega – non sono in Italia per cui non ho avuto modo di registrare le voci di cui lei mi dice. Posso, però, dire che nessuno, ad oggi, mi ha chiesto niente. Né ho dato incarico a nessuno a rappresentarmi. Se qualcuno dovesse chiedere la mia disponibilità non potrò non rispondere che debbo pensarci, che dovremmo confrontarci. Non ho fatto mai politica, sono stato sempre occupato nel mio lavoro, ma sono di quelli che credono che la società civile non possa non farsi carico anche di questo aspetto sociale se ce ne è la necessità. Aversa in questo momento deve essere curata, le sue condizioni non sono delle migliori e la cura deve essere una cura d’urto”.

Insomma, lo spiraglio c’è ed è tanto più reale se si considera che il nome del famoso cardiochirurgo aversano sembrerebbe essere gradito a destra e a manca. Un particolare non di secondo piano se si considera che anche ad Aversa si parla, oramai di post ideologismo, come fa l’urbanista Alberto Coppola, più volte ipotizzato candidato a sindaco, ma che si è tenuto sempre fuori dai giochi politici locali, anche se ancora una volta il suo nome è tra quelli papabili.

“Siamo – ha dichiarato il docente della Federico II – in una fase di post – ideologie, abbiamo il primo Governo della Repubblica post – ideologico e, quindi, solo un progetto civico “può assicurare una fase di transizione amministrativa in attesa della rigenerazione di una classe dirigente locale. E’ una proposta che vale per Aversa ma che sarebbe il caso rappresentasse un prototipo ripetibile, un format, almeno, per le Città grandi della provincia di Caserta che, guarda caso, vanno tutte alle urne per scioglimento anticipato dei rispettivi consigli comunali”.

“Paradossalmente, – conclude Coppola – nel mentre la provincia di Caserta, e, ancora di più, l’Agro Aversano presentano una forte e valida rappresentanza nella istituzioni superiori (due parlamentari europei, parlamentari nazionali e Consiglieri regionali) non riesce a decollare una classe dirigente locale, affidabile, sicura, leale, in grado di assicurare una qualche continuità amministrativa. Aversa è l’Agro sono rappresentate, contemporaneamente, al Parlamento Europeo, al Parlamento nazionale ed in Regione; cosa mai accaduta. Non si può teorizzare che il valore sia rappresentato dalla carta di identità – giovane è bravo – o dal genere – donna è brava -. Tali assiomi sono offensivi e riduttivi per i giovani e per le donne”.

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